Chiudete le porte, nascondete i bambini, perché stanno per tornare i Mostri!!
L’Inferno ha aperto i suoi cancelli caliginosi per liberare i
Death SS che ci portano in dono il decimo album “
Ten”, numero della perfezione perché equivale alla cancellazione di ogni cosa nella definizione esoterica.
Per questa nuova fatica la horror metal band guidata da
Steve Sylvester si è corredata da numerosi ospiti lungo l’album composto da dieci tracce dove sensualità, horror, melodia ed esoterismo vanno di pari passo.
Si parte con “
The black plague”, bell’apertura in mid tempo con cambi vorticosi e con chitarre dure in coppia a tappeti tastieristici di ampio respiro.
Marcia serrata dove il frontman nostrano aggredisce il microfono e solos bruciante; ci sono anche atmosfere lugubri nell’intermezzo atmosferico prima dell’attacco finale.
Su “
Zora”, ovvero il primo singolo uscito a presentare questa fatica non mi dilungherò troppo avendone già parlato.
Ma il brano è potente con la chitarra dell’ospite e co-autore del brano
Andy Panigada che ci regala un bell’assolo ma soprattutto ha un ritornello che ti si stampa in testa.
“
Rebel god”, è un mid tempo dinamico con bei riffing moderni serrati e un feeling oscuro affascinante.
C’è da dire che il ritornello è azzeccatissimo, ad alta gradazione melodica che dal vivo sarà cantato a squarciagola; le tastiere del bravo
Freddy Delirio punteggiano il tutto con dovizia.
“
Ride the dragon” è una speed metal song, dove l’anima più classicamente heavy viene fuori.
Un brano energico, potente tutta da cantare con riffing serrati e rullate potenti; ottimi solos gestiti da tastiere e chitarra.
“
Suspiria”, è un tributo alla celeberrima pellicola argentiana, bellissimo affresco goticheggiante aperto da note di accordion e si respira un'atmosfera gitana dove le trame elettriche e il nostro offrono un caldo omaggio a “
Mater Suspiriorum”.
“
Heretics”, è l’inno di chi come noi non ci pieghiamo alle religioni organizzate; pezzo acustico brillante dove il calore hard viene fuori nel chorus.
Pezzo eccellente che merita davvero di essere sparato ad alto volume, mid tempo che cresce con pathos e fierezza.
Allora signore e signori, lasciate perdere certi insulsi prodotti commerciali dell’italietta finto ribelle ma conformista; scegliete sempre i veri ribelli, lunga vita ai
Death SS!