Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2021
Durata:51 min.
Etichetta:Lucifer Rising

Tracklist

  1. THE BLACK PLAGUE
  2. ZORA
  3. UNDER SATAN’S SUN
  4. REBEL GOD
  5. TEMPLE OF THE RAIN
  6. RIDE THE DRAGON
  7. SUSPIRIA
  8. HERETICS
  9. THE WORLD IS DOOMED
  10. LUCIFER

Line up

  • Steve Sylvester: vocals
  • Al De Noble: guitars
  • Freddy Delirio: keyboards
  • Mark Lazarus: drums
  • Glenn Strange: bass

Voto medio utenti

Chiudete le porte, nascondete i bambini, perché stanno per tornare i Mostri!!
L’Inferno ha aperto i suoi cancelli caliginosi per liberare i Death SS che ci portano in dono il decimo album “Ten”, numero della perfezione perché equivale alla cancellazione di ogni cosa nella definizione esoterica.
Per questa nuova fatica la horror metal band guidata da Steve Sylvester si è corredata da numerosi ospiti lungo l’album composto da dieci tracce dove sensualità, horror, melodia ed esoterismo vanno di pari passo.
Si parte con “The black plague”, bell’apertura in mid tempo con cambi vorticosi e con chitarre dure in coppia a tappeti tastieristici di ampio respiro.
Marcia serrata dove il frontman nostrano aggredisce il microfono e solos bruciante; ci sono anche atmosfere lugubri nell’intermezzo atmosferico prima dell’attacco finale.
Su “Zora”, ovvero il primo singolo uscito a presentare questa fatica non mi dilungherò troppo avendone già parlato.
Ma il brano è potente con la chitarra dell’ospite e co-autore del brano Andy Panigada che ci regala un bell’assolo ma soprattutto ha un ritornello che ti si stampa in testa.
Rebel god”, è un mid tempo dinamico con bei riffing moderni serrati e un feeling oscuro affascinante.
C’è da dire che il ritornello è azzeccatissimo, ad alta gradazione melodica che dal vivo sarà cantato a squarciagola; le tastiere del bravo Freddy Delirio punteggiano il tutto con dovizia.
Ride the dragon” è una speed metal song, dove l’anima più classicamente heavy viene fuori.
Un brano energico, potente tutta da cantare con riffing serrati e rullate potenti; ottimi solos gestiti da tastiere e chitarra.
Suspiria”, è un tributo alla celeberrima pellicola argentiana, bellissimo affresco goticheggiante aperto da note di accordion e si respira un'atmosfera gitana dove le trame elettriche e il nostro offrono un caldo omaggio a “Mater Suspiriorum”.
Heretics”, è l’inno di chi come noi non ci pieghiamo alle religioni organizzate; pezzo acustico brillante dove il calore hard viene fuori nel chorus.
Pezzo eccellente che merita davvero di essere sparato ad alto volume, mid tempo che cresce con pathos e fierezza.
Allora signore e signori, lasciate perdere certi insulsi prodotti commerciali dell’italietta finto ribelle ma conformista; scegliete sempre i veri ribelli, lunga vita ai Death SS!
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 02 nov 2021 alle 18:56

Gentile Seba Dall, ti segnalo che un piccolo paese del Sud Italia non rappresenta tutto il sud Italia. Così, solo per precisare…

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