Il viaggio intorno al metallico mondo di Metal.it si ferma ancora una volta in Messico facendo tappa presso l’abitazione (musicale) dei
Morbid Messiah, quartetto di Guadalajara che avevamo già incontrato qualche anno quando uscì il debut
“Demoniac paroxism” per
Memento Mori.Questa volta abbiamo fra le mani un EP piuttosto corposo di ben sei canzoni dal titolo
“Disgorged in the coffin” in cui i deathmetallers messicani continuano nel solco di un metal vecchia scuola dal piglio abrasivo che il cui sound si rifà a note band/totem dei vicini di casa statunitensi quali (primi)
Suffocation e
Deicide.
La produzione di
“Disgorged in the coffin” è volutamente grezza e spigolosa - l’effetto è quello della registrazione in presa diretta nel classico scantinato umido coi muri ricoperti di salnitro – atta ad esaltare l’aspetto aggressivo e muscolare del cd ma che, a conti fatti, non fa la differenza se confrontata con quelle di altre uscite appartenenti allo stesso segmento.
Nel complesso si vedono passi in avanti rispetto al debutto – la band è molto giovane e l’esperienza non si vende né si compra – e i momenti più interessanti si hanno quando emerge l’anima più groove come in
“Dungeon of vermin”, a mio avviso l’episodio più interessante contenuto in questo lavoro.
Da rivedere al prossimo giro.
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