Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:21 min.
Etichetta:I, Voidhanger Records

Tracklist

  1. LEXICON: TRANSUDæ / CONJURING THE ALTERED VOID
  2. DARK CIRCLES
  3. IN THE MIDST OF THE TRANQUIL SPHERES
  4. MORTUUS MACULAE
  5. INHALE THE ECLIPSE

Line up

  • Andrew Lampe: All Instruments

Voto medio utenti

Con i The Wakedead Gathering si torna indietro nel tempo, tra la fine degli anni '80 e gli inizi dei '90, quando uscivano i primi lavori dei Bolt Thrower, Morbid Angel, Benediction e venivano gettate le basi per la nascente scena Death Metal. Le 5 tracce di questo “Dark Circles” (EP che segue il debutto “Tenements of Ephemera” e anticipa il il prossimo album previsto per il 2013) sono old school nella maniera più genuina e pura del termine. Dalla produzione scarna fino all'artwork di copertina, passando per le tematiche dei testi a sfondo occulto/esoterico: qualsiasi aspetto di questo lavoro sembra voler riportare la mente indietro di 20 anni.

Stilisticamente i The Wakedead Gathering ricordano molto i vecchi Bolt Thrower e Benediction, con un velato alone mistico vicino ai più recenti Necros Christos (per inciso, qui non c'è nessuna influenza gregoriana, il paragone è rigorosamente legato ad un livello atmosferico) con maligne accellerate e pesanti inflessioni doom, con tetri e mefistofelici rallentamenti.

Un disco per nostalgici forse, ma non solo. Rispetto ad altri tentativi di riproporre i vecchi fasti del Death, i The Wakedead Gathering risultano essere più convincenti. Dietro al moniker si celano in realtà le fatiche di un solo uomo, tale Andrew Palme, a cui va certamente reso merito per aver risvegliato quell'alone di putrido, di marcio, quella presenza mortifera degna di capolavori come “Left Hand Path” o “Dawn of Possession”, quando, citando una vecchia intervista ad un giovane Euronymous, “il death metal faceva paura”.

Se riascoltando i vostri vecchi vinili vi è presa un'improvvisa nostalgia dei giorni in cui venivate additati in malomodo da conoscenti e parenti perchè ascoltavate la “musica di Satana”, ritirate fuori le vecchie borchie e andate a comprarvi questo “Dark Circles”, non griderete di certo al miracolo, ma di sicuro passerete una piacevole mezz'oretta.
Recensione a cura di Simone Carta

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