"Symphonies of Love and Hate" è un dischetto che ho ascoltato parecchio, molto di più di quanto mi capita solitamente nello svolgere i miei "compiti" di recensore. Gli ascolti si sono accavallati però a quelli di alcune delle migliori uscite del periodo (e non parlo solo di demo!), e questo ha contribuito a sottolineare qualche piccola sbavatura, come ad esempio l'insistere del cantante Daniele Santori sui toni alti ed anche qualche pecca nella produzione, che sembra privilegiare le chitarre a discapito della sezione ritmica, penalizzando sopratutto la batteria. Tutto ciò non toglie che gli anconetani The Dogma con il loro primo lavoro in studio (peraltro accompagnato da un eccellente booklet) abbiano ottenuto grandi risultati. I The Dogma possono essere inglobati nel power metal sinfonico, ma non mancano altri riferimenti, l'Heavy Metal classico su tutti, e troviamo anche spunti doomeggianti o passaggi più sostenuti. Veramente apprezzabile lo sforzo dei The Dogma per evitare di cadere nel ripetitivo, con il gruppo che mostra un songwriting vario e che denota la personalità del gruppo. L'utilizzo di voci femminile e di alcuni cantati growl, rispettivamente con i due guest Enrichetta Coli e Amon trend killer, arricchisce un sound che già di per se mostra parecchi spunti interessanti, con i brani che si differenziano bene uno dall'altro. Scorriamoli velocemente. All'immancabile intro segue "Returned", immediata ed epica, con Daniele Santori che si fa subito apprezzare per una brillante prestazione. Trovo veramente azzeccata la scelta di inserire subito questo pezzo: ascoltatolo non si può che proseguire nell'ascolto dei brani. Tocca quindi a "Paradise", un pezzo accostabile a Stratovarius e Labyrinth, anche se, rispetto ai due nomi appena, citati viene fuori una dose maggiore di aggressività. Toni più delicati (anche se con qualche sussulto elettrico) sulla ballad "Breaking of the Night" che segue un breve interludio di tastiera e chitarra. A proposito di chitarra, complimenti a Cosimo Binetti (sul demo ha suonato anche il basso) per gli assoli presenti proprio su "Breaking of the Night", che sembrano giungere direttamente dalla N.W.O.B.H.M. Si cambia nuovamente aria con la doomeggiante "The Last Drop of Blood", non solo per le campane ad inizio brano o per gli inserti growl, dato che le atmosfere del brano sono pesanti, sopratutto nella prima parte. Infatti nella seconda metà del brano, dopo alcuni passaggi che vedono la presenza di Enrichetta e che ricordano un po' i Therion, i The Dogma si riavvicinano a sonorità più powereggianti. L'articolata "The Bringer of the Light" stenta invece a decollare, ma si riprende poi con gli interessi, grazie agli azzeccati inserti sinfonici ed ala bravura messa in mostra da Enrichetta nel duettare con Daniele. Poi si riparte da capo...
Contatti:
Cosimo Binetti, Via Corinaldo 22 - 60100 Ancona
Tel.329/5347706
E-mail:
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