Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:38 min.
Etichetta:Majestic Mountain Records

Tracklist

  1. THE APPROACH
  2. RESTORATION
  3. AMONG THE TREES
  4. CELESTIAL DAWN
  5. DESCENT

Line up

  • Jonathan Tex Rønne Hansen: bass
  • Jonathan Rosendahl Iversen: drums
  • Morten Nielsen: guitars
  • Mikkel Munk Iversen: vocals, guitars

Voto medio utenti

Vengono da Aalborg, in Danimarca, si chiamano Bogwife (dal nome di una creatura mitologica del folklore scandinavo che vive nelle paludi) e propongono una densa mistura sonora fatta di doom, sludge, stoner e psichedelia, edificata sulla pesantezza dei riff, la possanza delle ritmiche e sul senso di astrazione irradiato dall’iridescente luminosità lisergica.
Nulla di particolarmente “nuovo”, dunque, eppure nelle grevi dilatazioni soniche di “A passage divine” (seconda fatica discografica del gruppo, dopo l’esordio “Halls of rebirth”) rilevo i prodromi di un “carattere” espressivo in grado di distinguere il quartetto nordico dalla massa dei frequentatori del genere.
Difficile indicare in maniera precisa gli elementi che mi hanno portato a tale conclusione … probabilmente l’aspetto principale è individuabile nella qualità melodica delle composizioni, in grado di “alleggerire” il tipico schematismo stilistico che contraddistingue il settore e a cui i Bogwife si affidano comunque con innata dedizione.
Insomma, trentotto minuti di ritmi orbitali, distorsioni liquide e vibrazioni cavernose, il tutto coordinato dalle sofferte litanie vocali di Mikkel Munk Iversen, da consumare senza interruzioni e per cui ha poco senso tentare di affannarsi in descrizioni singole (anche se ammetto di avere una speciale predilezione per la viscosa “Restoration” e per il lungo epilogo “Descent”), laddove imponenti dosi di groove e uno stordente flavour ipnotico rappresentano il leitmotiv dell’intera opera.
Pentagram, Black Sabbath, Trouble, Electric Wizard, YOB, Orange Goblin … se vi piacciono queste band quasi certamente apprezzerete anche i Bogwife, ottimi epigoni di un suono tanto ossessivo e narcotico quanto magnetico e visionario.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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