Già fautori di un ottimo debut album tre anni orsono, tale
"Foretold Monuments", i
Khnvm sono riusciti ancor di più nell'affinare ancor di più i loro limiti, pubblicando sul finire dell'anno questo nuovo
"Portals To Oblivion". Parliamo di death metal che pesca a piene mani dagli insegnamenti di Morbid Angel, Vader, ma con un tocco più intimo in molte parti, quasi spirituale.
"Portals To Oblivion" non è il disco che va sparato a manetta dall'inizio alla fine, ma dove vanno invece assaporati con attenzione tutti i momenti, ogni riff è messo al posto giusto al momento giusto, e anche nei pezzi più elaborati come possono essere la Titletrack o
"No Solace", i
Khnvm dimostrano già di saper gestire alla perfezione ogni momento, calibrando gli attimi dove le sfuriate chitarristiche prendono la scena, ed altri dove la musica ralenta, prendendo virate Doom/Death, che riportano quasi all'immagine dlela copertina se si provano a chiudere gli occhi per un istante, un inferno dove si rischia di essere trascinati, pezzo per pezzo.
"Drink From The Chalice Of Suffering", un pezzo che cresce nel suo incedere, dal primo minuto e mezzo che suona di discesa nell'oltretomba, alla successiva furia, ripresa poi magistralmente in una parte centrale eccellente. La produzione non è fredda e inespressiva, anzi, valorizza nel miglior modo possibile ciò che i
Khnvm vogliono trasmettere. Niente orpelli sinfonici da un minuto tra un pezzo e l'altro, quaranta minuti scarsi sono quello che basta alla band per far vedere di che pasta è fatta, e neanche arrivati alla fine dell'ascolto con
"Spectral Chaos" si ha quella sensazione di torpore, di fatica, di pensare" dai che siamo finalmente arrivati alla fine", questo perchè il gruppo dimostra di saper gestire i tempi in maniera impeccabile, con il growl di
Showmik (tra l'altro chitarrista anche di Homicide e Nekrohowl) che, come detto anche ad inizio recensione, richiama fortemente quello del David Vincent che fu.
Il risultato che ne viene fuori è quello di una band che sta crescendo e maturando ad una velocità notevole, e chissà cosa ci riserverà il futuro.Nell'attesa,
"Portals To Oblivion" rimane un ascolto obbligato per chi vive di pane e death metal old school.
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