Se rimasterizzare significa tornare in mansarda, spalancandosi al cielo ghiacciato, caricando una lampada in legno di Comus sino a renderla cosmogonica, allora che culo. Dopotutto i merluzzi esposti al vento boreale sono secchi di tutto tranne che di essenza. Siamo al beneficio del freddo...
Questa ri-edizione ci dona una band minuscola che trova il crepuscolo sulle nostre orecchie. È probabile che il mixer sia stato toccato meno di una scacchiera e che il master abbia, appunto, subito una ventata di azoto liquido.
Siccome la lampada non é in vendita, la band ci suona appicciata solo se lo immaginiamo e non stiamo mettendo a tavolino un viaggio a caccia di sciamanesimo polare non ci resta che fruirne come meglio possiamo, considerando che regalare o meglio, spargere, questi versi sia come giocare col boomerang la prima volta.
Tutto torna diceva Guglielmo Nice, perché di fatto niente va mai via.
Spalanchiamo le nostre spalle alla bellezza.
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