Dalle nebbiose terre oltre il Po e con lo zampino di
Federico Mondelli nascono i
Nocturna, progetto tutto italiano che vede assolute protagoniste le due lead vocals
Rehn Stillnight e
Grace Darkling fiancheggiarsi, ognuna con le proprie peculiarità, lungo la durata dei dieci brani che compongono l’album d’esordio "
Daughters of the Night".
Figlie della notte appunto ma anche del metal, l’album oscilla continuamente tra gothic e power, in un ottimo mix altalenante tra atmosfere più eteree e sound più decisi. Al di là dei due singoli di cui sono stati prodotti anche i relativi video e che, insieme, hanno totalizzato oltre due milioni di visualizzazioni, la vera magia di quest’album la troviamo in un trio di pezzi atomico messi proprio uno dopo l’altro:
Blood of Heaven,
In This Tragedy e
Darkest Days. Mentre "Blood of Heaven" ricorda molto alcuni dei pezzi più power dei primi
Nightwish (del periodo di
Wishmaster o giù di lì), "In This Tragedy" e "Darkest Days" formano idealmente un’accoppiata, un unico brano diviso in due, che si apre con una lunga power ballad dalle atmosfere gotiche e drammatiche per poi risollevarsi con "Darkest Days".
Grace e Rehn si rivelano come due voci che viaggiano in perfetta armonia in ognuno dei brani, non c’è mai prevaricazione, nessuna delle due spicca mai sull’altra, entrambi gli stili canori lavorano insieme, con le proprie caratteristiche, per aggiungere sempre qualcosa in più ai brani.
"Daughters of the Night" è un ottimo album d’esordio, dove si skippano giusto un paio di brani quando proprio non si è in vena, ma questo raramente succede. Sicuramente per i Nocturna è una presentazione più che lodevole, e ci sono tutti i numeri e le qualità per sperare in un’ottima carriera per questa band.
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