Con "
Chronicles of War" i berlinesi
Daily Insanity si sono impegnati parecchio, sia sul piano musicale, sia per l'aspetto lirico, un concept basato sulla violenza della guerra e sugli effetti che questa ha sulla psiche delle persone, ma non ultimo anche per quello visivo, vista la cura posta nel realizzare i loro video.
Innanzitutto va detto che i
Daily Insanity non sono certo gli ultimi arrivati, infatti, si sono formati nel 2015 e hanno poi realizzato l'EP "Conspiracy", ma soprattutto erano già attivi negli anni '90 seppur come Scram, realizzando oltre ad alcune uscire minori anche un paio di album, nell'ultimo dei quali, "Rich, Rotten & Poor" (2010), era presente proprio il brano "Daily Insanity".
Ma non è il solo legame con il passato, il terzetto continua imperterrito a proporsi in un Thrash Metal feroce e ferale. Quello che dopo la breve intro "
Agony of Valkyries", ti prende alla gola con la titletrack, non particolarmente veloce ma pesante come un macigno. Il legame con la scuola Thrash Teutonica è palese, soprattutto quella dei primi Kreator, Necronomicon e Sodom, questi ultimi vicini anche per l'approccio lirico. "
It Doesn't Matter" non è da meno, un brano altrettanto violento e greve, con
Hans che, oltre a suonare il basso, ringhia al microfono ("
and then nothing more, the silence after all..."), la batteria di
Gustl a dettare i tempi e
Gene alla chitarra che riesce sempre a dare la giusta zampata.
Quella che incrociamo nel corso di "
Chronicles of War" è l'espressione di una violenza controllata, soffocata ma sempre prossima ad esplodere, che talvolta prende velocità, come avviene su "
Warchild" (i Venom strapazzati dai Destruction) o nella speedy "
Sleepless", e che sa anche infervorarsi negli strappi doomeggianti di "
I Am the Mission" e nei chiaro scuri della conclusiva "
The Reckoning", che nel suo saper alternare un cantato pulito e passaggi acustici ad altri più brutali, concitati e urlati, si segnala come uno degli episodi più riusciti dell'album. Gli arpeggi della brevissima "
A Lonely Soldier" o quelli che poi spezzano la già citata "
Sleepless" sono un espediente che ci riporta alla seconda metà degli anni '80 (mi hanno fatto subito ripensare ai Darkness), ma è tutto il disco che gronda sangue, note e un'attitudine che guardano ad un periodo imprescindibile per il Thrash Metal.
Bravi i
Daily Insanity a farlo senza risultare dei meri nostalgici o peggio ancora una parodia dei gruppi dell'epoca.
Metal.it
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