Ingenuo? Forse. Canzoni e registrazione non particolarmente raffinate e voce magari poco educata?
Vabbè... possiamo già mettere questo "
Dynamite" nel dimenticatoio?
No! Assolutamente no. Sono queste le uscite che ti ricordano cosa è la devozione per l'Heavy Metal.
E di passione i
Bulletproöf ne hanno davvero tanta e hanno saputo convogliarla in questo EP, uscito qualche mese fa su Tape (e in sole cinquanta copie) per la
Cuervo Records e ora anche disponibile nella sua versione in CD grazie al supporto della
Ossuary Records.
Forse i singoli musicisti che fanno parte dei
Bulletproöf non eccelleranno sui propri strumenti, ma si presentano con tutto l'armamentario di
chains and leather and rivets, e soprattutto nel momento che attacca "
Banners High" ti ricordano cosa voleva dire mettere sul piatto "
certi" vinili nella prima metà degli anni '80. E quando è il momento della successiva "
Dynamite" ecco che le note... ehm... esplodono dalle casse rinnovando il legame dei
Bulletproöf con il Metal Teutonico, pure con un pizzico di "Still Loving You" degli Scorpions (no, non è una cover della loro "Dynamite") nel refrain. Un brano dove
Poli Serafini riesce a essere trascinante e a cavarsela egregiamente, sia alla voce sia alla chitarra, e qui gli tiene compagnia alla solista l'ottimo Ariel García, ma il cuore pulsante di questo brano resta quello della sezione ritmica, la coppia
Martín De Bonis (al basso) e
Matías Pena (alla batteria). E se a "
Flag of Freedom" riesce non solo quello che ai Running Wild oggigiorno risulta difficile, ricreare un legame con i primi album, ma lo fa risultando anche credibile e godibile, ecco che l'athemica "
Fist Pounding" si apre a qualche spiffero hardeggiante, soprattutto nel coro, senza per questo risultare stucchevole e far passare i
Bulletproöf per una band di poser.
Ad ogni modo, giusto per fugare ogni dubbio, si congedano con "
Feel the Heat", altro episodio che, pur prendendo le debite distanze dai
Cancelli del Purgatorio e dai moli di
Port Royal, non mostra alcuna intenzione di schiodarsi da quelle influenze teutoniche che fanno chiaramente parte del D.N.A. dei
Bulletproöf, che peraltro devono il loro moniker all'omonima canzone presa da "Objection Overruled" (1993) degli Accept.
Ritrovare certe emozioni metalliche, non ha prezzo... Per tutto il resto c'è
Metal.it!
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