Lo ammetto, fino al suo ingresso nei
Porcupine Tree non sapevo molto di
Gavin Harrison, batterista impressionante che ha avuto l’onere e l’onore di suonare con dei giganti, da Franco Battiato (sì, proprio lui) ai
King Crimson.
Oggi
Kscope ristampa il suo primo album solista uscito nel 1997, registrato con una line-up stellare che include
Mick Karn e
Richard Barbieri (rispettivamente bassista e tastierista dei Japan, prima che il secondo approdasse anch’egli alla corte di
Steven Wilson), oltre al celebre
Jakko Jakszyk e all’altrettanto celebre
Dave Stewart (ex-Egg, musicista di fiducia di Bill Bruford - di cui Harrison è in un certo senso l’erede - e arrangiatore di molti dei lavori dei sopraccitati Porcupine Tree) al pianoforte.
“Sanity & Gravity” è un album corale - penalizzato solo da una produzione discutibile - in cui prevalgono le sonorità esotiche funky/fusion (
“Aim”, “Dog Day”) che a volte sfociano in quella che alle mie orecchie suona come una “world music sintetica” (
“On A Wave Of Positivity”, “Dearest Blood”). Non mancano gli episodi caldi e avvolgenti, quasi new age (
“A Place To Stay”, “Witness”), messi però in secondo piano dai brani in cui Stewart è protagonista (la sola
“Big News For A Small Day” vale l’ascolto dell’intero full-length). La nuova
“Iron Horse” - bonus track non particolarmente incisiva - è all’insegna della fusion più canonica e meno avventurosa, impreziosita dal drumming sempre elegante di Harrison.
Da riscoprire.
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