Bleeding Zero è il parto di
Rachele “Olympia” Manfredi, cantante già con i Deuxvolt, che in questa band riversa la sua passione per il gothic/symphonic metal, assemblando una band che, tra qualche fisiologico cambio di line-up, arriva nel 2020 a completare il primo full length, che viene però distribuito solo adesso tramite
Revalve Records.
“
Pain and Fiction” presenta in sé tutti i cliché del genere: la voce di Rachele la fa da protagonista, muovendosi in un registro da mezzosoprano e concedendosi (più spesso ai cori che alla voce narrante) qualche apertura ‘’operistica’. Intorno a lei la band regge bene, sostenendo un buon heavy/symphonic con qualche riff interessante (“
Sappho’s Leap”, ad esempio, o "
Romanticynicism"), ma peccando un po’ di originalità: tutto ciò che sentirete in questo album vi suonerà terribilmente anni ’90, dalla produzione alle scelte stilistiche, che a volte mi hanno fatto pensare ai Lacuna Coil degli esordi, a qualcosa dei The 3rd and the Mortal, pur cercando di mantenere un approccio un fio più moderno ai brani, operazione non sempre riuscita.
Non avendo a disposizione l’intera line-up, non so dirvi chi abbia suonato le chitarre, le tastiere, chi abbia partecipato ai cori o chi sia responsabile di altro all’interno di questo album; se il genere vi interessa, potrebbe essere un ascolto interessante, ma ve lo consiglio solo se la vostra vena retrò scorre potente. In caso contrario, “
Pain and Fiction” potrebbe lasciarvi un po’ con l’amaro in bocca (come è successo al sottoscritto).
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