I tedeschi
Obscurity mancano dalle nostre gloriose pagine dal 2014, anno di pubblicazione del settimo album della band di
Ziu e compagni "
Vintar" (di cui il nostro Frank illustrava pregi e difetti
QUI).
Da allora i nostri hanno pubblicato "
Streitmacht" nel 2017 e successivamente il nuovo "
Skogarmaors" di cui parleremo in queste righe.
Avete presente innovazione, affinamento della proposta musicale, rinnovamento, trasformazione?
Ecco, gli
Obscurity vanno nella direzione opposta: l'unico cambiamento degno di nota è l'ingresso nella lineup del chitarrista
Askar e del batterista
Zorn (ex
Dew-Scented ed
Almanac).
Fine delle novità e di ciò che la band intende per "progresso".
Tutto il resto rimane ferocemente, incrollabilmente, pervicacemente fedele al sound che i nostri propongono sin dal debut "
Berghisch Land" uscito nel 2000: una mistura di death melodico e black a tematiche pagane e vichinghe.
Questo significa che "
Skogamaors" sia un brutto album?
Mai detto una cosa simile: le 13 canzoni che lo compongono assolvono egregiamente il loro compito ovvero scatenare gli istinti guerrieri e gli spiriti pronti alla battaglia di chiunque prema play sul proprio lettore.
L'epicità fornita dal lavoro delle due asce, la granitica furia assicurata dalla sezione ritmica e gli intenti belligeranti urlati dall'ugola d'acciaio di
Agalaz si ripresentano ancora una volta validissima alternativa ad
Amon Amarth, King of Asgard, Asenblut e compagnia.
Non perdete tempo quindi: se il vostro essere anela la battaglia afferrate la cotta di maglia, indossate l'elmo e scendete in campo al fianco degli
Obscurity!
Obscurity - "
Wodanaz Kriger"
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