Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2022
Durata:43 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. THE NOTHING
  2. IT’S INSANE
  3. KINTSUGI
  4. ANIMUS
  5. THE THIEF AND THE MOON
  6. MIDNIGHT HAZE
  7. TONIGHT
  8. NEVER SAY NEVER
  9. WE'LL BE FREE
  10. A RITUAL OF FIRE
  11. HORROR & THUNDER

Line up

  • Alessandro Jacobi: bass
  • Giulio Capone: drums, keyboards
  • Marco Falanga: guitars
  • Alberto Melinato: guitars
  • Chiara Tricarico: vocals

Voto medio utenti

Non c'è niente da fare: per quanto ci provi, mi sforzi, ci ragioni razionalmente, i Moonlight Haze non riescono a prendermi.

La creatura di Chiara Tricarico e Giulio Capone arriva al terzo album in tre anni, e "Animus" mantiene inalterata la formula (obiettivamente) vincente dei primi due capitoli: titolo in latino, testi carichi di positività e messaggi incoraggianti, copertina sognante ed un sound che gironzola come sempre tra Epica, Nightwish e (soprattutto) i Delain che furono, della mai troppo compianta Charlotte Wessels, oggi persa a fare l'influencer e la promoter di se stessa su Patreon.

Tornando all'album, la cosa che come sempre mi fa riflettere è il fatto che, dal punto di vista formale, anche questo album (come i due precedenti) sia ineccepibile: musica ben suonata, riff belli grossi ed una bella sezione ritmica, un grande infarcimento di tastiere ed arrangiamenti multi-layer, una voce ormai riconoscibile e centrale, una produzione di alto livello ed il sound di Simone Mularoni che ormai è una garanzia, una grande spinta della label, insomma ci siamo capiti, i Moonlight Haze sono un prodotto super vendibile, easy, di sicuro impatto tra le giovani generazioni, con la giusta cura all'immagine e tutto quanto. Formalmente, davvero, non manca niente, e mi ci gioco quello che volete che l'album venderà bene, e vi dico di più, i ragazzi se lo meritano, perché si percepisce lo sforzo e l'amore per la propria creatura in ogni nota.

Il punto, però, è che, a parte un paio di pezzi, gli altri si assomigliano tutti; fai fatica a trovare il momento memorabile, il guizzo, l'idea che si discosti dalla stra-abusata formula vincente e che ti faccia tornare un attimo indietro a risentire un brano, un passaggio. Fatta salva l'opener "The Nothing" o la speedy "A Ritual of Fire", il resto è un meraviglioso ricalcare le orme dei Grandi (un esempio a caso, "Never say Never" è talmente Nightwish-esca da farti alzare un paio di sopracciglia). Insomma, per me è 'solo' un problema di personalità. I Moonlight Haze somigliano a tantissimo di già sentito e non portano un'oncia di novità in un genere che, soprattutto negli ultimi anni, rischia pericolosamente di essere sovraffollato.

Non me ne vogliano Chiara, Giulio e gli altri bravissimi musicisti di questa band, verso la quale non ho davvero nessun preconcetto, e della quale anzi ammiro l'impegno, la costanza e la dedizione; ma per me, ascoltato mille volte, "Animus" ha lo stesso effetto dei due precedenti: bellino, curatissimo, ma ahimé trascurabile e dimenticabile molto, troppo in fretta. Colpa mia, di sicuro.



Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.