I Falling Silence sono una formazione Svizzera, proveniente dalla bella Lugano (Canton Ticino) e ci propongono un disco che, per presentazione e lunghezza, ha la consistenza di un full-lenght anziché di un semplice promo. Per stessa ammissione della band questo "Shadows" è un antologia eterogenea che raccoglie materiale spalmato in un arco temporale che va dal 1998 al 2000, alcune delle canzoni facevano parte di precedenti demo ed il lavoro rappresenta la conclusione di una prima fase creativa del gruppo, ora impegnato nelle nuove composizioni. Il genere proposto è vicino ai gusti delle generazioni più fresche di metal, una sorta di emo-core (qui definito post-metal..) nel quale converge l'aggressività hardcore e la potenza metal, senza però perdere di vista un senso di ombrosa melodia in parte sradicata dal grunge, che in certe situazioni prende totale sopravvento vedi l'intensa e commovente ballata "Memory of that night". La parte emozionale del sound viene accentuata dalla presenza della vocalist Loredana Moresi, certamente dotata ma con la tendenza a riempire ogni spazio prevaricando le aree strumentali, con il risultato di essere un poco ripetitiva sulla lunga distanza.
Brani diretti, essenziali, una durezza che evita i fronzoli inutili cercando di distinguersi per qualche sfumatura, magari per il cantato in italiano ("Libera nella mente") o accrescendo la ruvidezza metalcore ("Shadows over me","Lost aenimas") dove il gruppo sembra ottenere i migliori risultati, od ancora per la presenza di atmosfera più soffice e notturna ("Feather of stone"), nella quale però la cantante mostra alcune difficoltà nel dare risalto alle parti più riflessive.
Pur essendo canzoni maturate in tempi diversi c'è sin troppa uniformità di soluzioni e qualche brano si perde nell'anonimato, arrangiamenti più fantasiosi avrebbero evitato il senso di monotonia che si fa largo nel procedere del disco. Episodi come "The only guilty" o "Life or condamnation" paiono un po'fiacchi a livello d'ispirazione ed alimentano la sensazione che in "Shadows" sia stato inserito fin troppo materiale, anche tenendo conto della volontà del gruppo di creare una specie di raccolta antologica dei suoi primi anni di vita.
Il lungo finale è composto da una valida canzone in lingua spagnola, "Violentada na soledade", avvolta intorno ad un semplice ma rovente riff industrial che fa pensare ai Pantera, e da una ghost-track sorretta da una linea di basso pulsante che si sviluppa poi nell'usuale aggro-metal, conclusione di un album corposo e discreto ma con degli evidenti chiaroscuri.
Questa recensione uscirà mentre dovrebbe essere già in circolazione un nuovissimo demo dei Falling Silence che potrà mettere in luce gli eventuali progressi della band, ma ciò non priva d'interesse il presente "Shadows" che rimane un buon ascolto per gli amanti del crossover e del metal più modernista.

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