Nati dall'unione di
Wraith e
Luzifaust, musicisti attivi nella scena estrema canadese da oltre una decade, i
Vastatum sono al loro esordio discografico, licenziato dalla nostrana
Avantgarde, con questo
"Mercurial States Of Revelation", un EP di quattro brani, per mezz'ora di musica, che, come sottolineato dai suoi stessi autori, rappresenta una sorta di unione tra tradizione black metal norvegese degli anni '90 e le più moderne inflessioni "cascadian" del genere, sviluppatesi nel corso degli anni 2000 nel continente americano.
Solitamente, e lo dico per esperienza, le dichiarazioni degli artisti, e soprattutto quelle delle case discografiche, difficilmente corrispondono alla verità, mentre in questa occasione si fa difficoltà a non essere d'accordo con il duo del paese dell'acero: questo debut, infatti, racchiude in se le caratteristiche salienti del black vecchia scuola, grazie al riffing gelido ed allo scream molto efficace, ma non disdegna chiare inflessioni melodiche, dal taglio melanconico e dalle atmosfere "rurali" care, invece, a gruppi come i Wolves in the Throne Room che la scuola cascadian hanno contribuito a crearla.
Il risultato finale di questa commistione, non potendo essere originale per sua natura, è, tuttavia, di buona fattura, poiché i
Vastatum risultano molto abili nel comporre brani lunghi, complessi, e ben arrangiati, intelligentemente bilanciati tra stridore metallico e divagazioni più atmosferiche, elementi che, sorretti da una registrazione perfetta, conferiscono a
"Mercurial States Of Revelation" un sapore poetico e possente, sempre in bilico tra melodia e malevolenza, un sapore, a mio avviso, intrigante e meritevole di ripetuti ascolti per essere apprezzato fino in fondo.
Certo, all'album non mancano i difetti, i canoni scelti vengono seguiti a volte troppo pedissequamente e le scelte sonore non sempre si rivelano indirizzate nel senso migliore, ma questo non intacca il valore di un'opera dall'indubbio valore che saprà fare breccia nel cuore di tutti coloro i quali, nella musica estrema, sanno apprezzare sia il lato più belluino e deflagrante sia quello più votato alla ricerca della giusta atmosfera che, nel caso specifico, si dimostra epica, magniloquente ed intimamente legata ai paesaggi naturali che circondano i suoi autori i quali, come moderni cantori, ne decantano la bellezza ed il fascino esoterico e misterioso.
Come inizio, vale la pena sottolinearlo, siamo a livelli buonissimi e certamente al di sopra della media.
Il futuro, dunque, se il mio istinto non mi inganna, saprà regalare grandi soddisfazioni a questo gruppo ed a noi ascoltatori di musica estrema.
Occhi ben puntati, quindi, in direzione Canada.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?