Nati ad Helsinki nel 2019 e dopo aver pubblicato un EP ed una manciata di singoli, i
Voidfallen approdano al primo lavoro sulla lunga distanza dal titolo accattivante "
The Atlas of Spiritual Apocalypse".
Il merito di aver creduto nella band degli ex
Solamnia ed
Enthring Mika Lumijärvi e
Tommi Kangaskortet (rispettivamente chitarra e voce) va alla
Inverse Records, etichetta che negli ultimi anni è sinonimo di sicurezza in campo death melodico/sinfonico proveniente dai paesi scandinavi.
Musicalmente il quintetto (ovviamente) non crea nulla di nuovo ma unisce il riffing di chitarra serrato e tagliente dei
Mors Principium Est (con meno spunti geniali, va detto), alle partiture sinfoniche dal gusto epicheggiante proprie di band quali
Euphoreon, Meadows End, Frosttide o
Brymir.
"
The Atlas of Spiritual Apocalypse" presenta un lotto di canzoni interessante ed ha il pregio di scorrere lineare e piacevole, lasciando intendere una preparazione tecnica ed una capacità di comporre di ottimo livello.
Il disco resta un debutto però e pertanto non è scevro da errori o momenti di stanca: dopo le prime 4 canzoni dotate di buon "tiro" ed aggressività condite dal respiro epico conferito dalle tastiere, mi sono sembrati forzati pezzi come "
From Embers To Fall" e "
The Slaves of The Echo Chambers" in cui compare l'alternanza delle voci harsh/clean (parti pulite interpretate da
Vesa Salovaara, Mikko Heikkilä dei
Dawn of Solace/Kaunis Kuolematon e
Inka Inkinen) a smorzare gli entusiasmi proprio quando l'esplosione furiosa avrebbe reso eccezionale il tutto.
Trattandosi però del primo disco non posso che leccarmi i baffi pensando a ciò che i
Voidfallen potranno fare in futuro: sbaglierò ma credo che ne sentiremo parlare a lungo in termini più che lusinghieri.
Voidfallen - "
The Atlas of Spiritual Apocalypse" (full album)
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