Copertina 8

Info

Anno di uscita:2022
Durata:42 min.
Etichetta:Prophecy Productions

Tracklist

  1. BURDEN FORETOLD
  2. TAKE UP MY BONES
  3. RAISE THEN THE INCORRUPT BODY
  4. BOUGHS OF TREES
  5. BANNER OF THE SAINT
  6. ONLY THREE SHALL KNOW

Line up

  • Mark Deeks: vocals, guitars (rhythm), piano, keyboards, bass

Voto medio utenti

La Prophecy Production ci ha abituato nel corso degli anni a dare spazio e voce ad artisti unici, difficilmente catalogabili e comunque sempre originali ...anche Arð si iscrive in questa tradizione qualitativa e 'Take Up My Bones' si segnala subito come una delle migliori uscite dell'anno … E' bene dirlo che un album del genere, sempre in bilico tra melodic doom e funeral meno oppressivo, é tuttaltro che di facile assimilazione, ma una volta terminato il viaggio all'interno di questi 6 memorabili pezzi, avrete l'irrefrenabile bisogno di ricominciare l'ascolto, visto che non potrete non rimanere ammaliati dai fantastici cori monastici e dai continui crescendo emozionali alternati a parti più riflessive e sognanti . A tal proposito vi basterebbe ascoltare la title track o la seguente 'Raise Then The Incorrupt Body' per restare estasiati e abbandonarvi anima e corpo nell'ascolto di questo splendido album. Come se la musica proposta non fosse abbastanza sognante, intrigante, ammaliante e pervasiva dell'animo, il buon Mark Deeks (che conosciamo già come vocalist e tastierista nei Winterfylleth) si cimenta in un concept articolato intorno alla vita di San Cutberto (che a molti di noi non dirà niente ma che é un po' il San Francesco del Nord dell'Inghilterra a livello di 'notorietà') e ci racconta soprattutto del continuo peregrinare delle sue spoglie in luoghi già precedentemente indicati quando era ancora in vita … Insomma un concept tuttaltro che scontato sorretto da un continuo turbinio emozionale che si dipana tra fughe tastieristiche, arpeggi e grandi cori (monastici) per un album che é una vera e propria sfida, non fosse altro perché riesce a coinvolgere in pieno durante l'ascolto con una proposta che ad una prima apparente monoliticità aggiunge, ascolto dopo ascolto, un'infinità di colpi di classe che fanno brillare di luce propria ciascuno dei pezzi … Mournful hymns from a doomed aged

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