Uscito a fine 2021, e colpevolmente arrivato tra le mie mani solo adesso (ma la colpa, una volta tanto, non è nostra! (
inserire faccina che sorride sarcasticamente)), vi presento il secondo full length degli
Æxylium, band di Varese attiva dal 2014, che consta di ben otto elementi in formazione, due dei quali sono entrati letteralmente da un paio di settimane, quindi non figurano tra i solchi del qui presente "
The Fifth Season".
Di cosa stiamo parlando, dunque? Stiamo parlando di una mistura azzeccatissima e per niente scontata di epic/folk metal, melodia, momenti tirati alla Children of Bodom e parti anthemiche alla Amon Amarth, con in mezzo una solidissima base folk, talmente solida che, in formazione, gli Æxylium presentano in pianta stabile un flautista e un violinista. Il risultato è però sorprendente perché eterogeneo, e perché i brani di "The Fifth Season" sono uno diverso dall'altro, pur essendo indissolubilmente legati dal DNA della band. Per cui, nel giro di un ascolto, potrete passare dalla cattiveria di "
The Bridge", alla voce femminile (abbinata come sempre ai bei growls di
Steven Merani) nella (un po') Nightwish-iana "
Mountains", dal folk metal più bevereccio di "
Skol" a brani possenti come "
Yggdrasil", al momento tra i miei prediletti.
Insomma, l'album è vario, mai stancante, pieno di piccole sorprese ed arrangiato e prodotto come si deve, per cui non ve lo consiglio, ve lo stra-consiglio. Ovviamente, disclaimer scontato ma mai inutile, astenersi persone coi paraocchi (o para-orecchi) e intransigenti del genere. Qui si mescola, e si mescola con gran perizia.
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