Copertina 6

Info

Demo
Anno di uscita:2003
Durata:43 min.

Tracklist

  1. GOCCE RIFLESSE
  2. PICCOLA ODISSEA
  3. IL MIO ANGELO
  4. VORTICI
  5. L'ULTIMO SGUARDO
  6. UN ATTIMO PER ME
  7. TUTTO IL SILENZIO CHE C'E'

Line up

  • Cesare Ricci: voce
  • Lorenzo Paolucci: chitarra
  • Fausto Rivola: chitarra
  • Niko Rivola: basso
  • Samuele Babini: tastiere
  • Sauro Ferniani: batteria

Voto medio utenti

Ho notato che molti recensori professionisti si lamentano per la verbosità del materiale che accompagna l'invio dei demo. Biografie enciclopediche, reportage di concerti in misteriosi e sconosciuti locali, antiche recensioni che incensano la bravura del gruppo, e così via. A volte è necessario più tempo per leggere il tutto che per ascoltare il cd. Gli Ius Primae Noctis rappresentano la gioia per questi critici, poiché sono l'apoteosi della direzione opposta. Il loro disco mi è giunto nudo e crudo, privo della pur minima nota informativa, neppure il nome dei musicisti impegnati. Al giorno d'oggi questo non è un grosso problema, per cui la rete ci fa sapere che si tratta di una formazione Emiliana, attiva dal 1997 e dall'età media che si aggira sulla trentina.
Musicisti maturi che evidentemente non amano perdersi in chiacchiere, lasciando che la musica parli per loro. Ed in questo non si risparmiano di certo visto che il loro lavoro supera i quaranta minuti, ripartiti in sette lunghissimi brani. Prog metal cantato in italiano, semplice descrivere la loro musica fortemente devota alla versione più melodica e compassata di questo stile. Si colgono influenze sin troppo marcate dei Queensryche, le canzoni sono ben eseguite e, come vuole la regola, eleganti e pacate. Andamento lento, sottile vena malinconica, fraseggi limpidi e nemmeno troppo autocompiacenti, liriche introspettive e seriose, tutto perfettamente consono ai canoni rigidi di questo genere così popolare in Italia. Ma c'è un senso di pesantezza, di grevità, di ripetitività, che limita l'efficacia del lavoro. Col trascorrere dei minuti i brani tendono a ricalcare le stesse trame, mancano passaggi che interrompano il melodico incedere, guizzi che diano luce ai pezzi e permettano di uscire dal generale tono di piattezza. Troppo lungo, troppo pesante. A mio parere un'operazione di snellimento era necessaria per rendere il disco più agile ed arioso, così da far risaltare le composizioni che sono comunque dignitose.
Così com'è rimane un album che non supera il livello medio del settore, pulito e ben confezionato ma privo di spunti veramente vincenti, ovviamente indicato soltanto agli appassionati più accaniti del moderno filone prog.

Contatti: Dallas@libero.it , Due.due@libero.it , Nico.rivola@libero.it

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