Esattamente come tre anni fa, il nuovo album dei
Greve si compone di otto brani: sei veri e propri, Intro e Outro.
Esattamente come tre anni fa, parliamo di classicissimo black metal della seconda metà degli anni '90.
Esattamente come tre anni fa, noi dobbiamo solo applaudire.
"Föllo Af Svavel, Lifvets Dimridå", rigorosamente tutto in svedese, è la
tradizione di un genere plasmato dalle sapienti mani di chi, il genere, lo conosce perfettamente e lo vive con il cuore e con l'anima.
I
Greve si ripresentano sul mercato discografico con una line up nuova (batteria e voce), ma la mente dietro il progetto, quella di
Swartadauþuz, è sempre la stessa: il nuovo lavoro, dunque, non poteva che essere così come esplode appena termina la breve intro strumentale, e cioè oscuro, epico, "nostalgico", famelico come un lupo che si aggira tra i boschi e ghiacciato come l'impenetrabile coltre di neve che riveste l'estremo Nord del nostro pianeta.
"Föllo Af Svavel, Lifvets Dimridå" ci regala una musica senza compromessi e senza tempo che sublima il concetto di purezza estrema attraverso un riffing magistrale (chiudete gli occhi e ascoltate con attenzione un brano come
"Lögnarens Gryning, Svältföddas Bestar"), una registrazione cristallina, una atmosfera misantropica e sprezzante, urla cariche di odio ed una clamorosa capacità di tracciare melodie evocative (la fierezza qui dentro è palpabile) che costituiscono l'arma in più di un album praticamente perfetto ed irrinunciabile per chiunque si professi amante del
Black Metal Vero e non delle sue, sbiadite, imitazioni odierne.
Senza ombra di dubbio, i
Greve hanno realizzato un album che sarà tra le cose migliori dell'anno anche se siamo solo all'inizio del 2022: pura arte misantropica.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?