Prosegue l'opera di trasformazione degli
Spirit Adrift in brillante classic-HM band. Le atmosfere doom ed i richiami al neo-stoner degli esordi, appaiono ormai parecchio lontane. Questo processo si era già notato chiaramente nell'ultimo album "Enlightened in eternity" (2020) e viene confermato da questo Ep tre tracce, che appare come diretta conseguenza del lavoro precedente.
Un sound metallico e articolato alla The Sword o Saviours, con lampanti richiami alla Nwobhm dei primi '80 ispirato da Iron Maiden, Judas Priest, R.J. Dio, ecc.
Una cavalcata impetuosa e trascinante come "
Invisible enemy" non può non ricordare quelle del metal britannico alla "The Ides of march", mentre la compatta "
Wake up" ha un retrogusto Ozzy-iano dei tempi migliori. Indubbiamente
Garrett e soci hanno una capacità di composizione agile e fresca, perchè pur sfruttando schemi consolidati riescono a creare dei brani che coniugano sapientemente energia, grinta ed orecchiabilità. Roba di buona presa, anche vagamente ammiccante e non certo stupefacente, ma che si ascolta volentieri sia sul piano strumentale che su quello vocale.
Lo stesso si può dire della title-track, dall'atmosfera più marziale e leggermente offuscata, che è la canzone più vicina alle tematiche tradizionali della band Texana.
Una conferma della validità degli
Spirit Adrift nell'ambito del metal più ortodosso, un buon Ep pensato soprattutto per i fans completisti.
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