Se questo split dovesse essere una partita di calcio fra nazionali, finirebbe in pareggio ma con le squadre che non hanno mollato l’osso.
Perché qui non stiamo parlando di giovanotti di primo pelo ma di formazioni di lunga esperienza che hanno deciso di unire le forze in questo nero sigillo.
I verdeoro sono una colonna del metal estremo brasiliano, essendo nati nel 1989, mentre gli ellenici hanno militato in formazioni di pregio, vedasi
Rotting Christ; adesso mettono sul piatto tre brani per parte con una cover a testa.
I
Mystifier aprono le danze con un assalto senza pietà alcuna in “
Death beyond holy creation”; blast beats come se piovesse, vocione rasposo e cori ma c’è anche la melodia nel solo.
La cover dei
Samael “
Worship her”, è pesante, maligna e venata di doom davvero ben eseguita con dei solos nell’intermezzo più sostenuto.
I compari
Lucifer’s Child attaccano con “
Satan’s wrath”, l’approccio alla materia nera mostra un’epicità e una vena melodica più marcata rispetto ai colleghi; i cambi di tempo sono fluidi tra mazzate sui denti e up tempo più heavy.
L’enfasi epica viene sublimata nella cover bathoriana “
Enter the eternal fire”; cavalcata lenta, cadenzata come un’orda di soldati in marcia e screaming acidissimo.
Qui la formula creata dal compianto
Quorthon non viene modificata di un millimetro, forse per devozione.
In conclusione, buona prova da parte di entrambe le formazioni che hanno offerto due modi diversi di uso della nera fiamma.
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