Quinto lavoro in studio – primo che esce per la
Everlasting Spew Records – per i
Father Befouled, band che da sempre gravita intorno alla figura di
Justin Stubbs, artista iperimpegnato che i più attenti ricorderanno nelle line-up dei death/doomster
Encoffination (N.d.R.: se non li avete mai ascoltati, recuperate quanto meno il loro ultimo lavoro “
We proclaim your death, o’ lord” del 2019) e negli
Occulsed (l’album d’esordio uscito lo scorso anno sempre per
Everlasting Spew Records è molto convincente).
Se non avete mai avuto occasione di imbattervi con i
Father Befouled, sappiate che la musica della band di Atlanta segue i postulati esposti dagli
Incantation in maniera estremamente ortodossa. Ovviamente non si tratta di mera fotocopiatura dell’opera omnia di
John McEntee, ma i punti di contatto sono tantissimi a partire dall’utilizzo dei contorti rallentamenti oscuri e densi come la pece che si alternano a qualche “sprazzo di luce” dalle tinte meno cupe ed oppressive fino ai momenti più dinamici e serrati in cui non si deve andare di bulino ma di mazzuola.
Capirete quindi che
“Crowned in veneficum” è un disco nel quale non si può ricercare chissà quale spunto personale o guizzo espressivo ma in cui si può trovare tantissima solidità, conoscenza approfondita del genere unita da una piena consapevolezza dei propri mezzi, e un senso logico dalla prima all’ultima canzone. Un disco che si può iscrivere, senza timore di errare, in quelli di maniera e che, di conseguenza, rende impossibile da bocciare perché, nei fatti, non c’è nulla fuori posto.
“Crowned in veneficum” riesce nell’obiettivo di condurre per mano l’ascoltatore nelle terre infernali, disperate e desolate, descritte dai
Father Befouled dando ai die hard fan del death metal esattamente ciò che si aspettano in una uscita del genere.
Come si suol dire, “solo per aficionados”.
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