Copertina 7

Info

Anno di uscita:2022
Durata:37 min.
Etichetta:Golden Robot Records

Tracklist

  1. THE SETTING SUN
  2. TAKE YOU
  3. DON'T GO
  4. HAUNTED BY HUMANS
  5. IF I SAID
  6. RISE IN SEA
  7. MOTHERLOAD
  8. WELCOME TO THE FOLD
  9. RUNNING AND HIDING

Line up

  • Andy Simpson: vocals, guitar
  • Jonny Driver: guitar
  • Ryan Kemp: bass
  • James Innes: drums

Voto medio utenti

Live album per gli australiani Don Fernando, che celebrano in questo modo i quindici anni di attività (con tre lavori in studio realizzati). Questo "You are my blood" è stato registrato lo scorso anno al Cherry Bar di Melbourne, durante uno show giocato in casa di fronte ai die-hard fans locali. La dimensione ideale per questa band, che propone un sound heavy rock roccioso e muscolare con qualche concessione a vibrazioni stoner. L'esperienza sul palco non è certo quello che scarseggia agli aussie, visto che hanno suonato con il gotha del settore: dai Clutch agli Orange Goblin, dai Corrosion of Conformity a Brant Bjork, dagli Sleep ai Red Fang, ecc. Tale attitudine tempestosa è quella che anima il disco: un live sudato e potente, dal taglio grezzo e irsuto, con atmosfera da sbronza di birra e relativo vomito sul pavimento.
La scaletta è ovviamente composta da brani dei tre capitoli già pubblicati: "The banquet of..." (2008), "Dia de los muertos" (2011), "Haunted by humans" (2015), ed il sound può ricordare quello degli Orange Goblin per il tiro massiccio con qualche variante che spazia dallo sludgy al rock più accessibile.
Ad esempio, "Welcome to the fold" è un macigno heavy gonfio di rabbia e distorsioni, mentre una "Take you" sembra la versione stonerizzata degli Ac/Dc. Rawk'n'roll tra indole pestona e scampoli melodici.
Molto stoner la bombastica "The setting sun", uno spezzacollo alla Red Fang, mentre "Haunted by humans" vanta un retrogusto metal-punk dal groove davvero incontenibile. Con "If I said" c'è spazio anche per un incedere più rallentato e doom-bluesy, molto scuola americana. Cadenze pigre e fangose portano all'esplosione metallica del refrein, per poi introdurre un solismo trippy e swamp-rock. Un brano diverso, che mantiene però il substrato di grezza rabbia nell'interpretazione vocale di Andy Simpson.
Nel finale, "Running and hiding" certifica l'animo Motorheadiano dei ragazzi di Melbourne con un bel carico di grezzo hard'n'heavy con bridge di puro doom colloso. Gran pezzo per concludere una prestazione da high-octane energy.

Buon live, buona band. Non straordinario, ma le canzoni si fanno ben riconoscere mantenendo una forte tensione metallica ed una grinta invidiabile. Se non cercate alchimie sonore sofisticate ma solo del vecchio e rumoroso raw-heavy, i Don Fernando sono una valida scelta.

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