Gli
Inglorious sono uno dei migliori gruppi
hard-rock del terzo millennio.
Una premessa perentoria sostenuta, oltre che da una mera questione di “gusto personale”, da diversi fattori
tangibili … dotazioni tecniche di livello superiore, solide basi culturali, talento innato e un (brillante) percorso espressivo che si è sviluppato in maniera equilibrata e consistente, senza “bruciare le tappe”, come invece spesso accade a tante sedicenti
new sensations.
In quest’ottica, anche il
live album arriva al momento giusto, dopo quattro dischi in studio e una godibilissima raccolta di
cover, dedicata all’universo femminile del
rock (dalla quale qui viene recuperata la leggendaria “
Barracuda”).
Insomma, un gruppo, dalle qualità “speciali” e dalla sensibilità spiccata, capitanato da un cantante formidabile, quel
Nathan James assolutamente degno dei grandi
Maestri della fonazione modulata, da
Gillan fino a
Cornell, passando per
Coverdale e
Rodgers.
Sottolineando come anche gli altri membri della
band siano tutt’altro che comprimari (per immediate referenze ascoltate la prestazione di
Dan Stevens nell’intensissima “prova d’insieme” “
Holy water”), non rimane che godersi appieno a questo “
MMXXI Live At The Phoenix” (registrato nel settembre 2021 all’Exeter Phoenix, nel Regno Unito), una dirompente selezione di fenomenali e brucianti frammenti di “rock duro”, alimentati dalla “tradizione” del genere, ma mai, e dico MAI, fastidiosamente allineati agli inflazionati stereotipi del settore, intrisi come sono di vitalità, tensione emotiva e buongusto.
Aggiungete l’energia e la voglia di “spaccare” di un gruppo costretto all’inattività sui palchi dalla sciagurata pandemia ed otterrete un’opera altamente consigliabile, da inserire senza indugi in una discografia impeccabile, che merita di essere posseduta e consumata dalla prima all’ultima nota da tutti quelli che confidano ancora nell’immortalità del
Rock n’ Roll.
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