Watain - The Agony & Ecstasy Of Watain

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2022
Durata:50 min.
Etichetta:Nuclear Blast Records

Tracklist

  1. ECSTASIES IN NIGHT INFINITE
  2. THE HOWLING
  3. SERIMOSA
  4. BLACK CUNT
  5. LEPER'S GRACE
  6. NOT SUN NOR MAN NOR GOD
  7. BEFORE THE CATACLYSM
  8. WE REMAIN
  9. FUNERAL WINTER
  10. SEPTENTRION

Line up

  • E. Danielsson: vocals
  • P. Forsberg: guitars
  • H. Jonsson: songwriting
  • H Eriksson: guitars
  • E. Forcas: drums
  • A. Lillo: bass

Voto medio utenti

Che Erik Danielsson sia un gran furbone in quanto a mastermind dei suoi Watain è risaputo.
Perché al riguardo del marketing sa bene come spingere la sua creatura e provocare i fan; dopo il criticato “The Wild Hunt” del 2013 considerato troppo morbido e il passo indietro con il successivo “Trident Wolf Eclipse” ecco che sforna il settimo sigillo in carriera.
Debutto per la potente Nuclear Blast e c’è un sostanziale cambiamento, ovvero che questa volta il nuovo lavoro è stato allargato in fase di composizione a più elementi comprendendo anche i musicisti che di solito li accompagnano dal vivo.
Questo lavoro inoltre è stato registrato in una chiesa sconsacrata e quindi dovrebbe avere un appeal più luciferino.
Si parte con l’aggressiva “Ecstasies in night infinite”, pezzo diretto ricco di blast beats in piena tradizione della band di Uppsala con uso sapiente delle melodie.
La terza traccia “Serimosa” è lenta e con un feeling sinistro ed inquietante; il riffing è purissimo black svedese e con un bel solo melodico.
"Leper’s grace”, è uno dei brani cardine di questa nuova fatica; saliscendi ritmico con un bel riff intenso e malsano e che ad un certo punto chiama in causa anche i sempiterni Dissection.
I nostri si prendono anche il lusso di inserire un mid tempo cadenzato epicheggiante.
L’ottavo brano “We remain”, è puro doom / black metal dove c’è una sorta di malinconia di fondo ben sottolineata da solo e da interventi di tastiere e con la voce femminile potente della grande Farida Lemouchi a sancire il legame tra la band e questa straordinaria artista fin dai tempi dei The Devil’s Blood.
In chiusura ecco che il gruppo svedese punta la carta epica con “Septentrion” ma non concedendo nulla, perché anche qui il black metal è presente con una bella sfuriata.
In sommativa mi sono ricreduto, ero partito preventivamente con una considerazione negativa su questo settimo album, ed invece questo ritorno che è un po' la summa artistica dei nostri è il migliore della produzione più recente, bravi Watain!
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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