Therion - Beyond Sanctorum (Reissue 2022)

Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2022
Durata:50 min.
Etichetta:Hammerheart Records

Tracklist

  1. FUTURE CONSCIOUSNESS
  2. PANDEMONIC OUTBREAK
  3. CTHULHU
  4. SYMPHONY OF THE DEAD
  5. BEYOND SANCTORUM
  6. ENTER THE DEPTHS OF ETERNAL DARKNESS
  7. ILLUSIONS OF LIFE
  8. THE WAY
  9. PATHS
  10. TYRANTS OF THE DAMNED

Line up

  • Christofer: guitars, bass, vocals
  • Peter: guitars, bass, keyboards
  • Oskar:drums

Voto medio utenti

Ecco la terza ristampa pubblicata dalla Hammerheart Records riguardante il catalogo dei Therion.
Questa riedizione rimasterizzata tratta del secondo album, uscito dopo solo un anno dal debut ma che rispetto al precedente ha dei cambiamenti non solo a livello di formazione e di etichetta ma possiede al suo interno delle aperture melodiche nella formula estrema.
In primis occorre dire che la band è diventata un trio con il leader Christofer Johnsson ad occuparsi anche delle parti di basso e vede i nostri debuttare ed incidere questo unico album per la Active Records nel 1992.
Dicevo che ci sono dei lievi cambiamenti stilistici che mettono già sull’avviso la volontà di evolversi ed andare oltre il death metal, ma in sostanza qui il metal estremo di partenza esiste ed è presente.
Basti pensare l’apertura della furente “Future consciousness” o la malsana “Chtulhu”, pezzo dedicato alla creatura del pantheon lovecraftiano; sono brani dove il death metal serrato viene mischiato a parti più doom con tappeti di tastiere per dare un’atmosfera malsana ed inquietante al tutto.
Altro pezzo da ascoltare in questa ristampa è la lunga suite “The way”, composizione intensa dove il terzetto da prova di doti tecniche nella miscela pesante ricca di colore; ci sono cambi di tempo, in coda un’accelerazione tipicamente heavy metal con un bell’assolo incorporato.
Il brano che però fa notare che gli svedesi vogliono uscire da una certa forma musicale è “Symphony of the dead”, perché qui vengono gettati i primi semi dell’evoluzione neoclassica che li porterà alla definitiva consacrazione; qui abbiamo una traccia densa di pathos con in aggiunta degli interventi operistici.
Disco che si fa apprezzare perché si nota bene che il trio vuole dare personalità al proprio stile e la rimasterizzazione non ha tolto un grammo della pesantezza originaria, consigliato ai collezionisti ed a chi vuole conoscere la carriera degli scandinavi.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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