Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2022
Durata:58 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. BREATHING DIVINITY
  2. ALL DREAMS ARE BORN TO DIE
  3. WHAT DO YOU WANT
  4. WHO ARE WE
  5. SIDE BY SIDE
  6. THE MUSIC BOX
  7. INTO THE FRAY
  8. I COULD STOP NOW
  9. HAUNTED HOUSE
  10. MY FATHER'S SON

Line up

  • Jani Liimatainen: guitars, keyboards, vocals
  • Jonas Kuhlberg: bass
  • Rolf Pilve: drums
  • Jarkko Lahti: piano
  • Jens Johansson: guest keyboard solo
  • Janne Huttunen: guest saxophone solo
  • Pekka Heino: guest vocals
  • Tony Kakko: guest vocals
  • Timo Kotipelto: guest vocals
  • Anette Olzon: guest vocals
  • Antti Railio: guest vocals
  • Björn Strid: guest vocals
  • Renan Zonta: guest vocals

Voto medio utenti

La scena metal finlandese è un po' una grande famiglia: tutti conoscono tutti, e le collaborazioni sono molto frequenti. Capita così che, quando Jani Liimatainen, già dei Sonata Artica ed ora degli Insomnium, si decide a metter su il primo disco solista, la quantità di guests e amici che partecipano all'album sia davvero elevata. E c'è di tutto, da Björn “Speed” Strid a Tony Kakko, da Kotipelto ad Annette Olzon, e giù giù per una lista davvero enciclopedica.

I brani di questo "My Father's Son" sono di base un esempio di heavy metal melodico, suonato e prodotto molto bene, con soluzioni di arrangiamento abbastanza standard per il genere, ma senza alcuna sbavatura. Il disco scorre via piacevolmente, ed ascoltare le varie voci alternarsi ai brani è un bel 'di più'. Anche per la band dietro codesto popò di cantanti, Jani non è andato per il sottile, se si pensa che la sezione ritmica è formata da Jonas Kuhlberg e Rolf Pilve!
Le canzoni alternano mid-tempos come la opener "Breathing Divinity" a brani più speed come "All Dreams are Born to Die", e speriamo che Kakko (che la canta benissimo) si ricordi cos'è il power metal fatto bene! Bello il lento "Who are We", con un Kotipelto inaspettato, o "Into the Fray" dove invece Timo si trova fra le mani praticamente una canzone degli Stratovarius! Lo stesso Jani si concede il microfono nella interessante "Haunted House", insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti. L'album è piacevole, senza sorprese ma bello nel suo essere variegato e mai uguale a se stesso. Bel lavoro.



Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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