Forti di una carriera che da poco ha scollinato i venti anni di onorata dedizione alla causa della musica estrema, gli statunitensi
Misery Index tornano fra noi con la pubblicazione della loro settima fatica (prima per
Century Media) intitolata
“Complete control”.
Davvero c’è ben poco da dire sulla creatura nata dalla mente dell’ex
Dying Fetus,
Jason Netherton che dai primi vagiti in cui si sentiva il retaggio grindcore, è cresciuta di album in album trovando rapidamente la propria distinta fisionomia nella galassia death metal.
“Complete control” è l’ennesimo solido lavoro in una discografia granitica in cui abilità, potenza ed aggressività si autoalimentano in un felice circolo vizioso senza mai strafare, come da loro abitudine consolidate (solo in una occasione hanno sforato i quaranta minuti).
Non si scopre oggi che a livello tecnico la band viaggi su binari privilegiati a pochi,
Adam Jervis (uno dei miei batteristi preferiti in assoluto in ambito estremo) è una autentica piovra capace di tessere ritmiche complesse senza perdere in forza e creando con Netherton una solidissima base ritmica su cui la coppia di chitarristi
Mark Kloeppel/Darin Morris si lanciano in una gara a chi più incide in profondità puntando su riff molto diretti così che la successione dei brani risulti fluida.
Se però si va oltre all’ascolto distratto, in
“Complete control” si possono percepire diverse sfumature o umori al suo interno. Accanto a tracce come
“Administer the dagger” e “
The eaters and the eaten” (queste poste in piena apertura dell’album) e
“Conspiracy of none” in cui si avverte un tratteggio oscuro abile a descrivere un sentimento di rabbia mista ad amarezza, troviamo schegge più selvagge come la titletrack,
“Infiltrators” e
“Reciprocal repulsion” dove la band soddisfa la sua parte più ferale.
Sonorità ottimali (N.d.R.: leggasi
plastic free) in grado di trasmettere tutte le sfumature dell’ultima fatica della band del Maryland fanno sì che
“Complete control” si candidi senza problemi ad essere una delle migliori uscite in ambito estremo di questa prima parte del 2022.
Come si suol dire “a buon intenditore, poche parole”.
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