Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:47 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. IMPOSTER
  2. TWELVE STEPS TO HEAVEN
  3. BRAVE NEW WORLD (FT. ROY Z)
  4. UNCLE JOHN
  5. DAY OUT IN NOWHERE
  6. THE SKY IS ALIVE
  7. DAVID’S MOM
  8. WHEN WE’RE ASLEEP (FT. MIKE TEMPESTA, JOHN TEMPESTA)
  9. IT'S JUST A FRICKIN’ SONG (FT. DON AIREY)
  10. JESTER (FT. JEFF LOOMIS)
  11. SUZY (ORCHESTRA)

Line up

  • Graham Bonnet: vocals
  • Conrado Pesinato: guitars
  • Beth-Ami Heavenstone: bass
  • Alessandro Bertoni: guest on keyboards
  • Levi Dokus: guest on drums
  • Shane Gaalaas guest on drums
  • Jeff Loomis guest on guitars
  • Takanori Ozaki: guest on acoustic guitar
  • John Tempesta: guest on drums
  • Mike Tempesta: guest on guitars
  • Roy Z: guest on guitars
  • Shota Nakama and Antonio Teoli: orchestal arragement

Voto medio utenti

Da una parte c’è la passata carriera di Graham Bonnet, corposa, variegata, celebre, dai tratti un po’ “eccentrici” e spesso irresistibile.
Dall’altra il suo presente artistico, encomiabile, fatalmente legato alla “storia” di un cantante che nella “maturità avanzata” dell’esistenza ha ritrovato un’invidiabile “freschezza” espressiva, aiutato dal ritorno in auge delle sonorità che hanno reso Rainbow, MSG e Alcatrazz modelli imprescindibili anche per le “nuove generazioni” dell’hard-rock.
Ed ecco che l’ascolto di “Day out in nowhere” diventa l’occasione per “apprendere” qualcosa d’importante, per constatare che non bisogna per forza essere “giovani” anagraficamente per vedere scorrere il “fuoco” del rock n’ roll nelle proprie vene e che l’esperienza e la cultura in molti casi sono valori aggiunti anche nel pirotecnico mondo della musica.
Insomma, se c’è qualcuno che può attestare il fatto che si può tranquillamente invecchiare senza per forza “rincoglionire”, quello è proprio Mr. Bonnet e a sostenere nitidamente tale tesi arrivano quarantasette minuti di appassionato rock “duro” melodico ed evocativo, interpretato splendidamente e suonato con altrettanta perizia e sensibilità da ottimi musicisti.
E se non bastasse il contributo di Conrado Pesinato e Beth-Ami Heavenstone ci sono anche alcuni prestigiosi special guest a rendere ancora più appetibile la raccolta, aggiungendo, come accade in “Jester” (con Jeff Loomis di fama Nevermore e Arch Enemy) sfumature “inedite”, spingendosi fino al limite del power metal.
Tra i momenti “particolari” dell’albo si segnala anche l’enfasi della ballata orchestrale “Suzy”, ma per quanto mi riguarda è tutto il resto del programma a trasformare l’opera in un favoloso viaggio nei suoni che hanno reso il nostro un’icona del genere, in cui le tappe principali si chiamano “Imposter”, “Twelve steps to heaven”, “Brave new world”, “Uncle John”, “The sky is alive” e “It's just a frickin’ song”, dove la presenza di Don Airey acuisce ulteriormente indelebili memorie Rainbow-esche.
Le rughe, insomma, non sono per nulla un ostacolo per fare bene “la propria cosa”, un’esortazione che Graham Bonnet indirizza senza reticenze a una società in cui la loro comparsa ha spesso un’accezione negativa … ora sta a voi care new sensations del settore provare a fare meglio di “Day out in nowhere”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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