C’è qualche sorpresa nel nuovo album di
Tim Bowness. Il cantautorato molto personale dell’inglese - tra l’elegante e il depresso - caratterizza vari episodi, a cominciare dalle prevedibili
“It’s Easier To Love” e
“About The Light…” fino alle più convincenti
“Lost Player” (che rievoca David Sylvian) e
“Dark Nevada Dream” (molto più dilatata).
Ma c’è qualcosa dei Depeche Mode nell’arrangiamento di
“We Feel”, così come una sorta di tributo a Franco Battiato in
“Only A Fool”, e ci pensa un interessante brano elettronico a cavallo tra Edgar Froese e Kevin Moore (
“Glitter Fades”) a impreziosire il qui presente
“Butterfly Mind”, prodotto dall’amico
Steven Wilson e omaggiato nelle sinistre due parti di
“Say Your Goodbyes”, che aprono e chiudono il full-length e lasciano un riflettore acceso sui No-Man.
Sempre tra i migliori nel suo genere.
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