Copertina 8

Info

Anno di uscita:1985
Durata:non disponibile
Etichetta:Atlantic

Tracklist

  1. DON'T LOOK BACK
  2. THE NIGHTMARE BEGINS
  3. BROKEN GLASS
  4. HIT 'N RUN
  5. CRIMES IN MIND
  6. I CAN'T WAIT
  7. GUN RUNNER
  8. DESIREE
  9. RAT RACE
  10. TURN MY HEAD

Line up

  • Steve Walsh: synthesizer, keyboard, lead vocals
  • Tim Gehrt: percussion, drums, vocals
  • Billy Greer: bass, vocals
  • Mike Slamer: guitar

Voto medio utenti

Gli Streets rappresentano il passaggio nell'heavy rock dagli anni '70 agli eighties, in tutto e per tutto. Nati dopo che il cantante Steve Walsh abbandonò i Kansas e grazie all'unione con il formidabile chitarrista dei City Boy Mike Slamer, la band esordì nel 1983 con "1st", sempre su Atlantic, grazie ai servigi di Neil Kernon alla produzione.

Il debutto è più aspro come sonorità, lontano dalla navicella madre Kansas, dove gli spunti barocchi sono totalmente assenti, a favore di un hard rock spigliato e in certi punti spigoloso e per questo, come si diceva, totalmente dentro le sonorità anni '80.
Mentre "Crimes In Mind" è più' maturo e con qualche spunto aor in più e già preannuncia alcune cose di 'Power' dei Kansas, il disco che vede il rientro proprio di Steve Walsh e la conseguente fine di questi bravi Streets, che della partita vedono presente anche il bassista dei Kansas, Billy Greer.

Scartando dunque a malincuore il pur ottimo debutto (dove ci sono brani 'ponte' come 'Move On') ci occupiamo del suo successoreche, come detto, smussa alcune asprezze del debutto e risulta meglio arrangiato.
"Don't Look Back" parte decisa con un riff di chitarra quasi robotico, e la bellissima voce di Steve Walsh che pittura il primo refrain perfetto. "The Nightmare Begins" è un piccolo classico, ripreso in tempi più recenti dai bravissimi Steelhouse Lane di 'Slaves Of The New World'.
"Broken Glass" e' una ballad dallo sviluppo armonico robusto ed è molto vicina ai Kansas di "Power". "Hit & Run" possiede un riff svelto ed una grande sezione ritmica per un brano che cesella grande class-metal, mentre la title track e' estatica, con un coro davvero irresistibile.
"I Can't Wait" possiede cascami di tastiere che accompagnano un mid tempo fantastico dove Steve fa ancora la parte del leone con una linea melodica difficile da replicare.
"Gun Runner" ha arrangiamenti futuristici per una delle canzoni più stranianti dell'intero album, ma con delle hook liners ancora una volta vincenti.
"Desiree" è 'pizzicata' con ancora una volta melodie in pieno Kansas style di Power.
"Rat Race", nessuna relazione con il brano dei Legs Diamond, è giocata tra class metal e aor.
Chiude "Turn My Head" lanciata ancora una volta de ritmi sferzanti e galoppanti.

"Crimes In Mind" assurge a classico minore dell'aor e come detto non disdegna passaggi in territori anche più hard. Se avete amato "Power" dei Kansas molta della fonte di ispirazione risiede in questi solchi.

Recensione a cura di Fabio Zampolini

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