Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:38 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. RAIN ON ME
  2. HOSTILE RESISTANCE
  3. PARANOIA OBSESSION
  4. WAIT AND SEE
  5. RISE AND FALL
  6. DEAD REDEMPTION
  7. TAKE ME AWAY
  8. ENEMY NUMBER ONE
  9. LAST ESCAPE
  10. ANGEL OF BABYLON

Line up

  • Tuomas Lahti: vocals, guitars
  • Mirko Miettinen:bass
  • Mikko Nokelainen: drums
  • Lauri Ikonen: guitars

Voto medio utenti

Scorrendo le copertine dei primi tre album dei finlandesi Midnight Bullet, balza subito all'occhio la poca fantasia messa in campo, ma bisogna pure riconoscer loro come le cose vadano meglio sul piano prettamente musicale, come conferma il loro quarto disco, realizzato nuovamente con il supporto della Inverse Records.

"Hostile Resistance" ci consegna comunque una band che ha deciso di fare qualcosa di più anche a livello grafico, adottando anche un nuovo logo, più immediato e moderno, che meglio si abbina al sound della band. Infatti, non si può negare di riscontrare già dall'opener "Rain on Me", quel blend di Thrash e Metalcore arricchito da passaggi più melodici e zeppi di Groove, che guarda ad una larga fascia di gruppi che va dai Bullet For My Valentine o Avenged Sevenfold fino a Mudvayne, Chimaira e Trivium. Con questi ultimi non citati a caso, dato che l'approccio vocale di Tuomas Lahti sembra piazzarsi proprio a metà strada tra Matt Heafy e il Ville Laihiala di Sentenced e Poisonblack.
La seguente titletrack addirittura pare voler buttare nel calderone dei Midnight Bullet, abbondanti dosi di Motorhead, mentre poi su "Paranoia Obsession" i nostri decidono di picchiare duro senza curarsi dell'aspetto più catchy e melodico tipico del proprio patrimonio musicale, che invece si prende la scena nel refrain di "Wait and See", altro brano graffiato a dovere dal guitarwork di Lauri Ikonen e dello stesso Lahti, ma che a parte questi sussulti scorre via nell'anonimato. Molto meglio "Rise and Fall" e "Last Escape", dove si sente l'influenza Thrash dei Metallica, e direi dei Pantera, ben piegata al volere della band, che se poi non convince con il mood oscuro e inquietante di "Dead Redemption" o nelle palpitazioni Alternative di "Take Me Away", si riscatta con la ruvida e blueseggiante "Enemy Number One" e soprattutto grazie ad una "Angel of Babylon" che prova a picchiare (e blandire) un po' alla maniera degli ultimi In Flames o Chimaira.

Nel loro continuo scambio di soluzioni diverse, i Midnight Bullet piazzano anche cose più o meno buone e/o interessanti. Se volete un assaggio partirei subito dal fondo, dalla conclusiva "Angel of Babylon", visto che a mio parere i Midnight Bullet hanno piazzato le cose migliori proprio nel finale dell'album.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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