Ve l'ho già detto che i
Mors Principium Est sono uno dei miei gruppi preferiti?
Sì, credo di averlo ribadito diverse volte fino alla nausea, ne sono quasi certo: basta leggere i miei sproloqui sull'ultimo disco della band di Pori - "
Seven" - per immaginarmi con gli occhi a cuoricino....
A questo mondo però il "
troppo bello per durare" sembra essere verità conclamata ed infatti nel 2021, dopo 10 anni di carriera insieme, il compositore-polistrumentista-fenomeno della sei corde
Andy Gillion è uscito dalla band (e non chiedetemi di prendere posizione sulla questione.).
Parallelismo per chi ama il calcio: togliete Modric al Real Madrid e vediamo se i risultati non cambiano...
Ville Viljanen, cantante ed unico membro rimasto, però non si è perso d'animo e grazie alla fidata
AFM Records quest'anno ha pubblicato "
Liberate The Unborn Inhumanity".
A questo punto chiunque conosca un minimo i
MPE ha già mangiato la foglia: sono i titoli - combinati - dei primi tre dischi del gruppo.
BINGO!!
Cos'ha fatto il buon
Ville?
Ha richiamato i due chitarristi originali e co-fondatori dei
Mors Principium Est Jori Haukio e
Jarko Kokkoo, il bassista di lungo corso
Teemu Heinola ed insieme al drummer
Marko Tommila ha scelto le canzoni dei primi tre album "
Inhumanity"(2003), "
The Unborn" (2005) e "
Liberation = Termination" (2007) più il secondo demo "
Valley of Sacrifice" (2001) e le hanno ri-arrangiate e ri-eseguite.
Niente di più, niente di meno.
L'operazione mi ha lasciato basito (e sto edulcorando il concetto) perchè:
1) non ne capisco il bisogno, sotto il profilo artistico
2) la riedizione dei brani non ha apportato alcun miglioramento, anzi.
Chiaro quindi l'intento puramente commerciale dell'operazione che, a mio parere, punta a resettare e far ripartire la band dopo la pesantissima perdita di
Gillion.
Se ne sentiva il bisogno?
Mi spiace, la risposta è NO.
Chiudo lasciando ad ognuno la scelta tra l'originale (nonchè una delle mie canzoni della vita):
e la nuova versione: