Rappresentanti di un heavy/doom metal davvero personale e intrigante nei loro primi album, si ripresentano a distanza di due anni dal precedente lavoro i
Lord Vigo, band tedesca nata nel 2014 che, a otto anni dalla loro formazione, pubblicano il loro quinto full length, segno di un ispirazione ancora non in fase calante o comunque a livelli standard. Questo almeno nella teoria, ma visti i presupposti di
'Danse De Noir', ultimo lavoro del gruppo uscito nel 2020, tra l'altro in periodo d lockdown, l'aspettativa è quella di trovarsi a un disco che sia in grado di rispettare le altissime attese createsi. Tutto confermato? Ni.
Partiamo subito col dire che
'We Shall Overcome' non è assolutamente un brutto album, ma proprio per nulla. C'è una forte virata e accentuazione di parti prettamente epic metal, che per certi versi ricordano gli Atlantean Kodex di 'The Course Of Empire', ma il problema principale risede in uno soltanto, la produzione. Ma andiamo per gradi, dato che è un punto talmente grande (in negativo) da meritare un discorso a sè.
I pezzi di
'We Shall Overcome' sono pressochè tutti validi, passando dall'ottima
'From Our Ashes We Will Rise', sorretta dalla voce evocativa di
Vinz Clortho, arrivando alla Titletrack che rimanda per un attimo alle prime sonorità della band. Cambi di tempo, atmosfere oniriche create con le tastiere davvero ben riuscite, anche in una intro come
'A Journey to Eternity', e allora dov'è il problema? Un basso davvero troppo in evidenza, una voce abbastanza affossata nel mix generale, e un suono generale delle chitarre privo di qualsivoglia potenza. Sono piccoli dettagli presi singolarmente, ma che messi tutti assieme nel risultato complessivo fanno venire un grande senso di delusione verso questo nuovo lavoro dei
Lord Vigo, sopratutto se sentiamo pezzi dal grande potenziale come
'A Gathering Of Clouds' venire ridotti a un ascolto abbastanza fastidioso conseguente proprio a questi difetti appena elencati.
E' davvero un peccato sentire
'We Shall Overcome' e pensare a come sarebbe potuto uscire se vi fosse stata una maggiore attenzione alla produzione, o se in caso contrario non ci si fosse concentrati eccessivamente sul dare al disco un senso di 'old school' davvero troppo eccessivo. Come detto non un ascolto da buttare, ma comunque quel senso di
'chissà se...' rimane.
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