Come da tradizione ormai da un paio di anni, si ripresentano al mercato gli
Oceans Of Slumber con il loro nuovo lavoro discografico, intitolato
'Starlight And Ash', che segue a distanza di due anni il precedente lavoro omonimo. Nessun cambio di formazione, ma la band texana si mostra al pubblico con una maturità assolutamente rinnovata, oltre che ad un sound ricercato e mai banale.
Se il disco precedente aveva fatto vedere due diversi lati degli
Oceans Of Slumber, questo inedito viaggia su un punto di vista musicale molto gotico, quasi intimista e con ogni singola nota penstae e calibrata per creare la giusta atmosfera alle orecchie dell'ascoltatore. Nessuna presenza di growl o parti più doom (tranne in alcuni casi), ma questo non risulta minimamente un difetto per la band, che riesce a cambiare abito musicale con una facilità tale da lasciare a bocca aperta. L'album è inoltre collegato da un filo conduttore durante tutta la sua durata, quasi un concept, spaziando da tematiche molto delicate come la depressione, amori perduti, sofferenza e violenza, e solitudine. Argomenti non certo facili da trattare, con il rischio di cadere in noiosi stereotipi, ma gli
Oceans Of Slumber hanno dimostrato di poter fare il tutto con una rinnovata accortezza.
Diciamo subito che la riuscita del disco è dovuta in gran parte alla strepitosa voce di
Cammie Gilbert che riesce a tenere alta l'attenzione anche in quei momenti dove gli strumenti si silenziano per un momento e, paradossalmente, diventando ella stessa lo strumento principale, ascoltare la cover di
'The House Of The Rising Sun' per credere.
'Starlight And Ash' è un disco che, come detto, abbandona in gran parte il lato più diciamo aggressivo delle precedenti release, e che vede in pezzi come
'Hearts Of Stone' o
'Red Forest Roads' (che tratta della battaglia di un bambino per comprendere la devastazione dell'abbandono e della solitudine) il suo punto forte, più evocativi che mai, e dove sarebbe un madornale errore saltare alcuni parti, dato che la band vede nel crescendo delle singole canzoni uno dei suoi principali punti di forza.
Per chi però ha nostalgia dei momenti del passato, ecco che arriva
'Just A Day' che a metà ascolto riporta alle sonorità dei lavori precedenti con riff di stampo doom a suggellare il tutto. Impossibile poi non citare
'The Waters Rising' dove nella parte finale la band gioca su continue accelerazioni e rallentamenti, e qui va un plauso a
Dobber Beverly per la sua bravura dietro le pelli, e dove anche
Cammie Gilbert viaggia su tonalità alte che si ben si sposano con ciò che la canzone vuole trasmettere, ossia la storia di una ragazza perduta tra l'amore proibito e la lussuria, e che tenta di trovare rifugio nella turbolenza delle onde, che rappresentano la confusione che essa sente di aver causato con le sue azioni.
'Starlight And Ash' è un album che va ascoltato ed assaporato in ogni suo secondo, senza tralasciare nulla, e che si erge già da ora come una delle migliori release dell'anno. Oltre a dimostrare una crescita non indifferente, gli
Oceans Of Slumber dimostrano anche ai detrattori più convinti come si possa cambiare di poco il proprio stile musicale, risultando ancor più vincenti rispetto al passato.
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