Si scrive Avantgarde Metal ma si legge Progressive, questa è la prima cosa che mi viene da dire dopo aver ascoltato attentamente il nuovo album di questi musicisti rumeni ormai attivi già da qualche anno e arrivati al traguardo del quarto album in studio e con una squisita attitudine musicale che li porta ad esplorare sempre nuovi orizzonti musicali.
Ormai di estremo non è rimasto praticamente nulla se non qualche sparuto scream e qualche riff di chitarra più oscuro della media; i
Katharos XIII con
"Chthonian Transmissions" ormai affondano le loro partiture in canzoni dalla durata mediamente elevata, con un flusso lento ma costante di note che vanno a pennellare atmosfere ora elegantemente oscure, ora più torbide e minacciose.
Piccoli rimasugli del Black Metal che fu, un Progressive che guarda a quanto fatto in quel di Canterbury, quasi si stesse parlando di una sorta di
Caravan passati sotto il segno della fiamma nera, questi musicisti propongono un sound particolarmente ambizioso e complesso, che merita un ascolto attento.
Varie le sfumature qui presenti, con atmosfere Noir che affiorano grazie al Dark Jazz e alla vellutata voce femminile che vengono sicuramente esaltate da un ascolto in cuffia, nel quale si può cogliere il lavoro di cesello fatto dai due tastieristi e dal sassofonista.
Tra le soprese di questo 2022, non c'è che dire: per gli amanti delle sonorità Avantgarde sicuramente le idee sono presenti in gran numero e sono sviluppate pure bene.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?