Mio nonno che era un piccolo imprenditore tessile del bergamasco soleva dire quando uno aveva le capacità ma mancava un qualcosina che gli permettesse di fare un salto di qualità che mancava una lira per fare un milione, ed è questo il caso dei nostrani
Anguish Force.
Io il combo l’ho sempre ascoltato e supportato ed ora è tornato con un nuovo album.
Un disco che avrebbe meritato una sufficienza piena e anche di più nel mio modesto giudizio, se avesse un cantante.
Perché questo concept album, anticipato da due Ep avrebbe tutte le carte in regola per spaccare, i brani solo della più granitica fede nel più puro heavy venato di speed metal.
Ma manca un frontman che abbia tre caratteristiche che il genere richiede: grinta, voce potente e voglia di spaccare il mondo a colpi di martellate.
Questo non succede, basta ascoltare l’apertura “
Birth of a new star”, brano potente di puro speed metal ottantiano dove si permette di stonare nel ritornello.
Anche nel brano “
Pay for the mistakes of others” sbaglia note su note e i cori non aiutano.
La band musicalmente è granitica, perché la qualità dei riff è buona come nei solos che recano il marchio fumante del buon heavy metal con gusto, ci sono brani che meriterebbero una scarica di adrenalina dietro al microfono; non pretendo un
Rob Halford, un
Kai Hansen delle origini oppure un
Udo Dirkschneider ma uno che sappia dare emozioni con la voce.
Peccato, veramente un peccato, perché io non voglio essere cattivo, ma se manca il frontman che fa da riferimento, purtroppo manca quasi tutto.
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