Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:34 min.
Etichetta: Punishment 18 Records

Tracklist

  1. CURSED TO MANKIND
  2. TIME
  3. ROPES
  4. BLOOD FADES TO ICE
  5. NIGHTMARE
  6. ASCENDING TO DISORDER
  7. FBH
  8. ALIVE
  9. TRAINED TO PAIN
  10. BURIED

Line up

  • Michele Sanna: drums
  • Daniele Manca: guitars
  • Antonio Sanna: guitars, vocals
  • Fabio Sinibaldi: bass

Voto medio utenti

I Coma sono tornati nel 2019 con "Disorder", un album che è un puro "omaggio" ai Kreator, infatti, presenta un cantato graffiante alla Mile Petrozza e strumentali che alternano momenti aggressivi a momenti melodici un po' come abbiamo ascoltato in “Phantom Antichrist” della già citata band tedesca.


Visto che essere influenzati da una band era poco perché non aggiungere un'altra? Mi riferisco infatti all'influenza subita dagli Slayer, la band è d'ispirazione per la traccia "Trained to Pain", il cui inizio è a dir poco simile
ad "Angel of Death" della già citata band.

Di salvabile da questo album c'è poco essendo la produzione non delle migliori, e le strumentali suonate bene ma peccanti di poca originalità.
Recensione a cura di Nicola Guido

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 27 giu 2019 alle 19:15

La mia fortuna, è che con il lavoro che svolgo, mi sono trovato a dover rispondere talvolta ad alcuni clienti insoddisfatti per chissà quale motivo, cercando di capire per quanto possibile dove vi fosse un errore mio, e dove invece il recensore di turno stesse sparando a zero senza pensare alle conseguenze di quello che scrive. Mi salva il fatto che qua non si parli di lavoro, dove una recensione negativa può davvero tagliare le gambe, ma di musica. Credo che il bello della musica sia che ognuno la interpreta e la valorizza secondo il suo stato d'animo, i suoi gusti, le sue conoscenze tecniche e, ovviamente, il suo giudizio globale, anche quando negativo, porta sempre con se degli insegnamenti utili per potersi migliorare e crescere. Purtroppo non è il caso di questa recensione. Qua sono state sparate quattro sentenze senza un senso, che poco hanno a che fare col gusto del recensore. Mentre Grazioli da una motivazione al suo voto "basso", ossia che non gli piace la mia voce e il modo in cui vengono cantati i pezzi (opinione condivisibile), qua non c'è traccia di cognizione di causa. Vengono citati i Kreator come band di riferimento: niente di più falso. I tedeschi non sono annoverati di certo tra i miei gruppi preferiti, e non mi ispiro a loro nel cantato: è solo la mia voce, utilizzata come uno strumento seguendo le direttive di chi ha prodotto l'album. Viene lasciato sottinteso un plagio verso "Angel of Death": ma stiamo scherzando? Con "Trained to Pain" non hanno ne una nota ne tantomeno una metrica in comune, per non parlare delle linee vocali completamente diverse. Sfido chiunque a smentirmi. Viene buttato li un "produzione non delle migliori", quando forse non ci si è neanche degnati di leggere dove e come è stato registrato l'album, ne chi ne ha curato la produzione e il mixaggio: "Disorder" può tranquillamente non piacere e non dire niente di nuovo, ma millantare che la produzione "non sia delle migliori", senza dare uno straccio di motivazione, onestamente lo reputo un pò uno sparare nel mucchio. In conclusione: a me del voto non sbatte un cazzo, ci mancherebbe, ne positivo ne negativo che sia. Mi interessa sapere cosa la gente pensa del mio (nostro) lavoro. Quello che non mi va giù è leggere recensioni redatte con pressappochismo, tirando in ballo deduzioni personali che non rispondono alla verità e che devo, per onestà intellettuale, smentire. Ecco quello mi fa incazzare. Che poi "Disorder" non piaccia a tutti, o meglio, ad alcuni faccia proprio cagare ci sta, fa parte del gioco e lo accetto.

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