Ed eccomi "costretto", due anni dopo l'ultimo disco, a confermare un altro 10 al nuovo capolavoro dei Gatti Nello Spazio.
Stavolta siamo di fronte ad un doppio album, ben 15 canzoni nel disco principale più altre 10 bonus nel secondo dischetto, il tutto senza che ci sia una sola canzone sottotono, un solo riempitivo.
Qui siamo di fronte alla perfezione in ambito Pomp/Aor, con un songwriting eccelso, una esecuzione di assoluta classe ed una produzione al top.
I riferimenti musicali dei Nostri rimangono quelli di sempre, vale a dire il sontuoso rock melodico dei Queen, degli Styx e dei più recenti the Darkness unito alle ritmiche elettro-pop di bands quali Bee Gees ( per i cori ) ed Elo per le orchestrazioni con tanto di sezioni di fiati.
Ma il vero punto di forza della band Inglese è la capacità di unire i '70 con gli '80 in un mix in cui riff hard rock mai troppo duri si coniugano con grandissime melodie, chorus irresistibili e una squisita capacità di creare canzoni con la C maiuscola, il tutto sorretto dalle vocals sensazionali di Damien Edwards.
E come se non bastasse, ci sono una marea di ospiti più che illustri, segno che i Cats In Space sono riusciti a crearsi un seguito di tutto rispetto nel music business, abbiamo infatti il leggendario suonatore di Pedal Steel di Elton John,B.J.Cole, veri archi suonati in Australia da Ian Cooper, un’intera sezione di ottoni suonata da Jack Birchwood e guest vocals di Julie “The Duchess” Maguire, Emily Lynne, Lara Smiles e naturalmente le backing vocal ufficiali dei Gatti, di Mick Wilson.
Non credo di esagerare nell'affermare che "Kickstart The Sun" sia una vera e propria opera cinematografica in musica, che inizia col breve intro tutto chorus che introduce nell'esplosiva e catchy "King Of Stars", 7:15 minuti di tutto ciò che una canzone rock/pop deve avere per essere un capolavoro, una sorta di moderna Bohemian Rhapsody.
Da qui in poi, tutto l'album scorre via in modo sontuoso e piacevole, con "Poke The Witch" col pianoforte in primo piano, il rock adrenalinico di "Teenage Millionaires" dal chorus impossibile da non cantare, qui emergono la classe, la passione ed il coinvolgimento dei musicisti nel voler comporre davvero un album destinato a restare nelle Storia del Rock, con brani che da soli giustificano l'acquisto del disco quali "Goodbye To american Dream " e "1,000,000 Miles", ballads che non sentivo da anni, o la pìù easy ma irresistibile "Fifty One Pillow Bed" con la sua linea pulsante di basso, "Charlie's Ego" che sembra uscire da "Jazz" dei Queen, fino alla dirompente titletrack che ammalia col suo incipt tutto pianoforte e voce a ricordare i migliori Toto e che pian piano emerge in tutta la sua maestosità.
Mi fermo qui.
E' riduttivo fare una sterile track by track ( e di canzoni buone ce ne sarebbero davvero tante), "Kickstart The Sun" va assimilato tutto d'un fiato ma anche va ascoltato più volte per carpirne tutti gli aspetti, le sfumature, gli arrangiamenti da Opera Rock, vi basti ascoltare il Pomp/Rock in chiusura "Bootleg Bandoleros".
I Cats In Space sono uno dei più grandi gruppi usciti negli ultimi dieci (venti?) anni, se ancora non li conoscete recitate un mea-culpa.