La nuova formazione dell’instancabile
Robert Berry punta su un rock progressivo estremamente accessibile, “americaneggiante” e melodico che da un lato rievoca gli
Yes più muscolari di
“Drama” (
“Yearning To Fly”), dall’altro mi ha ricordato l’approccio un po’ sopra le righe dei
Presto Ballet delle origini (
“The Last Words On Earth”, con le tastiere in evidenza).
Abbondano gli episodi grintosi dominati dalle chitarre di
Ian Crichton dei
Saga (
“China”, “The Upside Of Down”, “Casino”), che però non ha paura di confrontarsi con brani più elaborati ispirati a Steve Howe (
“Battle Of A Lifetime”).
La fin troppo audace
“Reason To Feel Calm Again” (
spacey ed etnica allo stesso tempo) controbilancia la conclusiva
“Save The Night”, solare, scorrevole e tendente al metal, impreziosita dai bei cori del finale.
Senza infamia e senza lode.
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