Attenzione attenzione, potenziale disco bomba
Amici della Gloria, sto per presentarvi una delle bands più divisive del globo, con un album che, per chi vi scrive, è una boccata d'ossigeno all'interno di un settore, il fantasy/power metal, che da troppo tempo non vede niente di interessante all'orizzonte.
Ma prima le presentazioni: loro sono i
Fellowship da Harwich, Inghilterra; già il monicker dovrebbe dirvi dell'amore provato dalla band per il mondo di
J.R.R. Tolkien, e vi basterà guardare le foto o i video dei nostri eroi, sempre in costume
middle-earth, per capire di cosa stiamo parlando qui. Subito dopo, però, mi preme mettere in chiaro che i Fellowship NON sono una Tolkien band, non nel contenuto dei testi, ma le suggestioni ci sono tutte.
Passiamo alla musica: dopo un EP uscito due anni fa che ha fatto breccia nel cuore di tantissimi, esce finalmente il qui presente "
The Saberlight Chronicles", e le orecchie del sottoscritto iniziano a sorridere!
Provate a mescolare nella vostra mente i migliori Edguy (pariamo di secoli fa, quindi), il power più veloce e sfrenato, un'attitudine happy e scanzonata, melodie accattivanti nella loro semplicità, una band che suona benissimo il genere e un cantante,
Matthew Corry, che per me è forse la miglior sorpresa del 2022! Voce pulita, mai forzata, estensione stellare e un timbro piacevole e dolce (mi ricorda molto Matt Smith dei Theocracy, se sapete cosa intendo). VI piace l'equazione finora? Ok, aggiungete un album con 12 brani, alcuni dei quali sono delle bombe speed/power melodiche e piacevolissime (e penso a "
Until the Fires Die", la stu-pen-da "
Glory Days", da lacrime, e altre), e avrete un dischetto che serviva, che mancava, che si affianca ai lavori di Twilight Force e compagnia danzante per freschezza, epicità e buonumore! Una produzione ottima cesella un lavoro che suona potente, ben scritto, spogliato di inutili fronzoli e orpelli che spesso complicano e non aggiungono. C'è di tutto, dal mid-tempo accattivante di "
Hearts upon the Hill" all'inno "T
he Saint beyond the River" che da solo vale l'acquisto, alla lunga e conclusiva "
Avalon", intrisa di gloria ed epicità, e molto altro!
Non ascoltavo un disco così fresco ed entusiasmante da tanto, e considerando che parliamo di un debut album, le cose si mettono decisamente bene; prendete nota e tenete d'occhio questi
Fellowship, credo proprio che ne vedremo delle belle.
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