Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2023
Durata:51 min.
Etichetta:Fireflash Records

Tracklist

  1. PUREST POWER
  2. FAN THE FLAMES
  3. ENTITY
  4. OUT OF THE SUN
  5. TEMPEST
  6. CORRUPTION
  7. BLIND FAITH
  8. WE FURIOUSLY REIGN
  9. EYE FOR AN EYE
  10. THE GRAND MASQUERADE

Line up

  • Jack L. Stroem: vocals
  • Per-Owe "Ewo" Solvelius: guitars
  • Fredrik Kelemen: guitars
  • Emil Öberg: bass
  • Pontus Andrén: drums

Voto medio utenti

Dopo un paio di album in cui li ho pizzicati a recuperare ispirazione e suggestioni un po' a destra e un po' a manca, con alterni risultati, i Lancer hanno dato alle stampe il loro quarto album.

I sei anni trascorsi dal precedente "Mastery" sono probabilmente dovuti anche alla necessità di rimettere ordine nelle file dei Lancieri svedesi, infatti, hanno dovuto gestire l'uscita dal gruppo di due dei membri originali, il batterista Sebastian Pedernera e il cantante Isak Stenvall. Se ii primo è stato sostituito da Pontus Andrén, per il più delicato ruolo di frontman si sono affidati al chitarrista dei Vandor, Jack L. Stroem che per l'occasione ha lasciato a casa la sua chitarra mettendosi al microfono dei Lancer, direi con risultati tutto sommato discreti.
L'influenza degli Edguy e Avantasia oggi sembra aver maggior peso rispetto ad altre band che erano state tirate in ballo in precedenza, e lo stesso Stroem appare fortemente ispirato da Tobias Sammet, come si può facilmente rilevare nella titletrack oppure nel corso di "Blind Faith" (dove i Lancer ci sorprendono anche con degli apprezzabili spunti individuali) o della conclusiva "The Grand Masquerade", quest'ultimo tra gli l'episodi più riusciti dell'album, anche grazie agli intrecci dei due chitarristi, Per-Owe Solvelius e Fredrik Kelemen.
Non sarebbe male nemmeno l'opener "Purest Power", veloce up-tempo, pulsante sotto i colpi di Pontus Andrén ed Emil Öberg, peccato però che l'impatto iniziale si stemperi in occasione di inopinati passaggi rallentati. Meglio il tono deciso delle seguenti "Fan the Flames" e "Entity", brani che confermano un certo indurimento nel sound da parte della formazione svedese. E se li vogliamo vedere correre, ecco prima rispondere all'appello "Out of the Sun", con le sue evidenti influenze neoclassiche e helloweeniane, e poi anche la tellurica "Eye for an Eye".

"Tempest" si colloca più sul versante dei meritevoli "Lancer" e "Second Storm" piuttosto che dalle parti del deludente "Mastery", ad ogni modo nessuna tempesta all'orizzonte, tutt'al più un acquazzone.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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