Glen McMaster è un chitarrista australiano che per il proprio debutto discografico a nome
Figure Of Speechless “non ha badato a spese”, avendo coinvolto nelle registrazioni pesi massimi del progressive internazionale del calibro di
Ray Alder, Ron Thal e
Derek Sherinian (e se non sapete di chi sto parlando, vi consiglio di fermarvi qui).
Il risultato è questo
“Tunnel At The End Of The Light”, lavoro solido e complessivamente piacevole che però non fa gridare al miracolo. Gli episodi sinistri dalle tinte hard come
“Day And Night” e
“Carve A Smile” dimostrano il valore assoluto di
Ray Alder come cantante, e ben si sposano con altre tracce dai connotati apocalittici caratterizzate da riuscite aperture melodiche (
“Escape Hatch”, “Midnight Desert Rendezvous”).
Echi dreamtheateriani (
“The Cast-Out”, “Draw The Line”) e irrinunciabili tributi ai Fates Warning (
“Dysutopia”, in questo senso, è emblematica) sfociano nella conclusiva
“Unfolding”, convincente coda in equilibrio tra istanze acustiche ed esigenze elettriche.
Un album scorrevole, anche se forse un paio di canzoni in meno avrebbero giovato al risultato finale.
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