I
Lunar Spells, che con
"Demise Of Heaven" sono alla loro terza uscita discografica, sono un gruppo black metal greco, ma della musica estrema "tipica" della loro Nazione non hanno praticamente nulla poiché rivolgono il loro sguardo decisamente verso Nord.
Ascoltare il nuovo album, come quelli precedenti del resto, significa trovarsi al cospetto di un mix tra Sargeist e Satanic Warmaster, in una sorta di sentito "tributo", dunque, alla scena finlandese in generale ed a questi due grandi gruppi in particolare.
La cosa, per me, non rappresenta assolutamente un problema.
"Demise Of Heaven", infatti, nella sua compattezza, è un album che si ascolta tutto di un fiato e che riesce ad esaltare grazie alla sue melodie battagliere ed alla sua irruenza incontrollata che si dipana, ispiratissima, lungo sei brani uno più bello dell'altro, uno più incisivo del precedente.
I
Lunar Spells sono, evidentemente, derivativi, ma la loro musica è sincera, diretta, fomentante e dannatamente "catchy", se mi passate il termine, in grado, quindi, di dare una bella sferzata ad una scena spesso asfittica o persa in inutili arzigogoli poco utili alla causa.
I greci, al contrario, non perdono tempo e colpiscono duro: il riffing è implacabile (ed assolutamente squisito), la sezione ritmica incalzante, la voce aspra e maligna, le già citate melodie tanto semplici quanto efficaci, e la vena sinfonica, che si respira qui e la tra cori e tastiere, magnificamente integrata in una trama fredda che non concede compromessi ma che è creata solo ed esclusivamente per onorare quello con le corna.
"Demise Of Heaven" è un album "facile" (nel senso migliore del termine) e debordante.
Un album di
puro melodic black metal fatto con le palle e con l'anima dannata.
Un piccolo must insomma.
Sotto la luna, con il vento che sibila, onoriamo la fiamma nera e lasciamo che arda luciferina e maligna.
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