Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2022
Durata:37 min.
Etichetta:Hammerheart Records

Tracklist

  1. END OV WARS (TIKVA)
  2. PROPHECY OF THE DEAD
  3. RULER OF THE SEVEN WORLDS
  4. UNDER JERUSALEM'S TEMPLE MOUNT
  5. SATANIC SPIRIT
  6. MYSTICAL SULTAN
  7. DESERT SHADOW WILL RISE
  8. HUMANITY DEATH EMBRACE
  9. EMPIRE OF SALT
  10. SKELETON BATTLEFIELD

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Nonostante l'età che avanza, ed il disincanto che l'accompagna, mi fa sempre un certo effetto parlare di un gruppo estremo proveniente da Israele, la Terra Santa, a riprova, casomai ce ne fosse bisogno, che il maligno si annida dovunque...

Considerazioni filosofiche a parte, gli Arallu, nome storico dell'estremo medio orientale essendo il gruppo in giro dal 1997, ci offrono, con il loro ottavo lavoro in studio, una efficace miscela black / death metal incentrata su tematiche di storia mesopotamica dal punto di vista lirico, e su una sorta di incrocio tra i conterranei Melechesh e gli americani Absu sul piano strettamente musicale, per un suono violento ed abrasivo, ricco, tuttavia, di molte suggestioni folkloristiche della loro terra che rendono "Death Covenant" un lavoro fresco, vario e suggestivo, per quanto intimamente votato alla distruzione.
Gli Arallu sono in grado di costruire pezzi ben articolati, ricchi dal punto di vista vocale (qui si sente, forte, l'influenza degli ultimi Rotting Christ e dei loro magnifici cori), arrangiati con intelligenza e sempre bilanciati tra momenti caotici ed altri più atmosferici nei quali, con evidente pulsione melodica, viene fuori il legame con le proprie tradizioni, un legame forte e sincero esaltato da strumenti tradizionali che si amalgamo con le diaboliche chitarre e con una sezione ritmica precisa e "muscolosa".
"Death Covenant", dunque, è un lavoro affascinante e impregnato di sentori di culture molto lontane dalla Nostra, un lavoro maestoso e brutale, ma molto elegante e, di sicuro, da ascoltare, più e più volte, con attenzione e apertura mentale per coglierne ogni sfumatura ed ogni nera inflessione alla faccia, lasciatemelo dire, di macchiette come i Behemoth che un suono del genere (un suono al quale aspirano, cioè) se lo sognano di notte.

Dopo tanti anni, gli Arallu restano un gruppo interessante che, nonostante le evidente influenze presenti nel loro suono, riesce a suonare con passione e qualità donandoci meno di quaranta minuti di metallo maestoso e suadente che farà la felicità di chiunque ami ascoltare una proposta estrema intelligente e poliedrica che, tuttavia, non perde mai un'oncia della sua aggressività e velenosità.
Da parte mia, solo applausi.


Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.