Dopo essere tornati sul mercato discografico a vent'anni dal loro esordio, i greci
Medieval Demon sembrano averci preso gusto e, sempre per
Hells Headbangers Records, rilasciano il loro terzo album negli ultimi quattro anni, a conferma della vitalità di un progetto piuttosto particolare per quanto devoto alla tradizione.
Cosa voglio dire?
"Black Coven" è un album che affonda le sue radici nel classico Greek Black Metal dei primi anni '90, quando ad Atene e d'intorni una serie di gruppi leggendari costruivano una scena che, a mio parere, è stata l'unica in grado di competere con quella nordica in quanto ad originalità e qualità, tuttavia questo è, anche, un lavoro in parte "sperimentale" poiché il gruppo inserisce nella miscela abbondanti dosi di ritualismo, heavy metal classico dalle tinte tenebrose, partiture dal sapore teatrale ed utilizza, con efficacia, anche uno strumento come il sax in grado di conferire al suono una vena schizofrenica molto indovinata ed inquietante.
I
Medieval Demon, in questo lavoro, sembrano voler abbandonare, parzialmente, la propria zona di confort e tirano fuori un suono occulto, a volte sinfonico, a volte morboso, senza dimenticare, tuttavia, momenti caotici in doppia cassa e le classicissime partiture in mid tempos che Rotting Christ, e compagnia satanica, hanno innalzato a livello di arte, il tutto in un indovinato equilibrio di oscurità, maestosità, zolfo, malignità e follia.
Insomma, gli adoratori della Grecia estrema e della musica non scontata troveranno qui dentro pane per i loro denti a patto di ascoltare
"Black Coven" con attenzione vista la ricchezza degli arrangiamenti, la molteplicità di piani interpretativi e il peculiare mix di tanti generi diversi che, tutti insieme, fluiscono in una velenosa colata di pura blasfemia che vi avvolgerà e vi sprofonderà negli abissi del male.
Musica nera per anime nerissime.
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