Ho ascoltato molti demo simili a questo "...into Serenity". Così come i Matermachina, molte band al primo lavoro amano legare più generi tra loro, vuoi per voler strafare, vuoi per l'inesperienza, lasciando alla fine gli ascoltatori disorientati..."come poter definire questo album?"..."mi piaciono le loro parti black metal, ma non i pezzi fusion o quelli hardcore"...o ancora "ma quando finisce 'sta canzone???". E' questo il pericolo a cui i ragazzi vanno incontro, anche se devo dire che se la cavano meglio di molti "colleghi" alle prime armi. Certo la prolisssità delle songs non gioverà affatto nella ricerca di un contratto discografico e come al solito si porrà la questione dei tagli e dello sfoltimento delle canzoni. Sarebbe bene che la band si concentrasse sul genere che più li potrebbe rappresentare..e credo che in questo caso, il death e l'hardcore siano il campo in cui i Matermachina si muovono meglio (basti sentire l'ispirata "M473r"), con più scioltezza e con un'insolita freschezza nelle composizioni. Ovviamente il resto, composto da parti prog, fusion, jazz e quant'altro, va sicuramente ri-dimensionato essendo spesso fuori luogo e a mio parere quasi inutile. "Neuroheaven", per esempio è un ottimo pezzo (sfortunatamente l'unico sotto i 5 minuti passati) che senza il pezzo centrale fatto di dissonanze e soli stravaganti, sarebbe un'eccelsa death metal song. Lo stesso discorso và ripetuto per tutte le altre. Il mio consiglio è di accorciare i pezzi, concentrarsi sul lato più aggressivo (che riesce loro così bene) e ottenere così un prodotto degno dell'attenzione delle grandi labels. Rimandati!
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